«L’Italia può contare sull’Unione europea».
Al termine della visita a Lampedusa Ursula von der Leyen pronuncia le parole che la premier Giorgia Meloni voleva sentire.
«È attraverso azioni concrete che porteremo cambiamenti concreti», assicura la presidente del Commissione Ue, tendendo la mano all’Italia con un piano in 10 punti per far fronte al massiccio arrivo di migranti, dal maggiore coinvolgimento di Frontex, l’agenzia di controllo delle frontiere, al sostegno per alleggerire la pressione sull’isola che rappresenta la porta d’Europa sul Mediterraneo, ai corridoi umanitari per gli ingressi legali. Infine, l’attuazione del memorandum con la Tunisia, sul quale la premier italiana ha molto puntato. «Parole – ha detto infatti la premier in tv, tirando le somme della visita – che dall’Europa non erano mai state pronunciate, che si riassumono nella frase: `siamo noi a decidere chi entra e non entra in Europa e non i trafficanti´». Ma la partita politica andrà giocata anche ad altri livelli, con i leader degli altri Paesi e le Nazioni Unite. Poi c’è il piano interno: domani in Consiglio dei ministri arriverà un nuovo provvedimento, con un giro di vite sui trattenimenti di chi arriva in Italia in maniera irregolare.
Meloni e la delegazione Europea – con von der Leyen c’è la commissaria agli Affari interni Ylva Johansson – arriva a Lampedusa poco prima delle 10 del mattino. Una breve visita al Centro di prima accoglienza, qualche minuto in più al molo Favaloro, dove sono attraccate le carrette del mare. Ed è un’isola carica di tensioni, dopo un’estate difficile, quella che accoglie il governo italiano e quello europeo, nell’hotspot di Contrada Imbriacola, la Croce rossa italiana conta 1.500 ospiti. Alcuni cittadini riescono a fermare il convoglio di auto, chiedono il trasferimento dei migranti, servizi, pulizia. Si confrontano con la premier e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Ce la stiamo mettendo tutta», assicura la loro premier, che nella conferenza stampa prima di lasciare l’isola ringrazia i lampedusani: «Sono persone che affrontano da sempre una situazione estremamente difficile, sono persone belle e responsabili».
Meloni si rivolge poi indirettamente agli altri leader: «Se qualcuno in Europa pensasse, di fronte alla crisi globale che stiamo affrontando, di chiudere la questione nei confini italiani prenderebbe un abbaglio». «Io continuo a dire – aggiunge – che di fronte ai flussi che l’Italia sta affrontando – che l’Europa affronta – non risolveremo mai il problema parlando di come redistribuire i migranti. La soluzione è lavorare sulla soluzione esterna e fermare le partenze illegali». Serve «una efficace missione europea navale», ribadisce la premier, rimandando la questione al prossimo Consiglio europeo di ottobre. Poi conferma che sul tavolo del Cdm di domani porterà la norma per estendere al massimo consentito dalle regole europee il trattenimento ai fini del rimpatrio dei migranti arrivati irregolarmente, con un discorso a parte per donne e under 14, e «daremo mandato al ministero della difesa di attivarsi per realizzare le strutture necessarie».
Meloni e von der Leyen sono a Lampedusa nelle stesse ore in cui Salvini è con Marine Le Pen sul pratone di Pontida. Dopo giorni di tensioni striscianti all’interno del partito, ieri il leader della Lega ha voluto mandare messaggi distensivi all’indirizzo della premier («Giorgia sta facendo miracoli», ha detto) ma oggi torna a incalzare: «Contro l’invasione bisogna usare ogni mezzo permesso dalla democrazia».
Ma credete ancora a questa Ursula von der Leyen ? E’ una Donna, una politica pagata anche con i soldi degli italiani Falsa. Bisognerebbe sostituire le tre donne che sono in Europa a Bruxelles con tre generali Vannacci