Ad Adrano e Biancavilla detenuti ai domiciliari lavoravano in nero in una carrozzeria e un bar-tabacchi

Ad Adrano e Biancavilla detenuti ai domiciliari lavoravano in nero in una carrozzeria e un bar-tabacchi

Continuano i controlli da parte del comando provinciale carabinieri di Catania nei confronti dei beneficiari delle misure di detenzione alternative al carcere.

Tra luglio e agosto sono state 150 le persone controllate. Carabinieri che hanno rilevato una serie di violazioni, quali lo svolgimento fittizio dell’attività lavorativa da parte di 2 destinatari del beneficio e l’impiego “in nero” di 10 soggetti in detenzione domiciliare da parte di altrettante aziende oltre che la mancanza della prevista “sorveglianza sanitaria. Due di loro erano assenti dal lavoro: un 31enne di Paternò che da tempo non si era presentato in un frantoio di contrada Cuturella, luogo di lavoro indicato all’autorità Giudiziaria per ottenere il permesso, e un 27enne di Acireale che non ha svolto nemmeno una giornata lavorativa in un fioraio di Aci Catena.

Militari dell’Arma hanno anche deferito i titolari di sette esercizi commerciali (una operante a Riposto nel settore dell’abbigliamento, una rivendita all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli e un autonoleggio di Catania, una ditta edile, un’officina meccatronica e un panificio di Misterbianco e una ditta di fabbricazione di carta e imballaggi di Mineo, per cui è stata anche disposta la sospensione delle attività commerciali interessate) per aver impiegato altrettanti beneficiari della misura alternativa al carcere facendogli svolgere il lavoro in nero e senza la prevista sorveglianza sanitaria. I titolari di una macelleria ad Aci S. Antonio, di un vivaio a Catania e di un ingrosso di pesce ad Acireale sono stati sanzionati amministrativamente per aver occupato “in nero” altre tre persone che erano agli arresti domiciliari.

Militari della compagnia di Paternò e del Nil di Catania hanno scoperto altri due detenuti domiciliari con permesso di lavorare, che prestavano la loro opera “in nero” e senza la prevista sorveglianza sanitaria in una carrozzeria di Adrano e in un bar-tabacchi di Biancavilla. I titolari delle due attività su 10 lavoratori effettivi ne avevano impiegati sette senza contratto e visita medica, e tra loro anche le due persone sottoposte alla misura alternativa al carcere. Per entrambe le aziende, è quindi scattata una sanzione da 69.300 euro, di 16.500 euro per il recupero dei contributi previdenziali e assicurativi e la sospensione imprenditoriale delle attività.

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