Mafia, la figlia di Messina Denaro prende il cognome del padre: il boss si sta spegnendo in ospedale

Mafia, la figlia di Messina Denaro prende il cognome del padre: il boss si sta spegnendo in ospedale

“Per voi può essere uno stragista e un criminale, per me resta mio padre”.

Si esprimeva così Lorenza Alagna, figlia naturale del boss Matteo Messina Denaro, durante gli anni della latitanza del genitore. La figlia, nata nel 1996 da una relazione dell’uomo con una donna di Castelvetrano, assumerà adesso il cognome del padre: sarà Lorenza Messina Denaro.

La svolta, a quanto pare, sarebbe avvenuta dopo la cattura del boss, quando Lorenza ha incontrato Messina Denaro nel carcere Le Costarelle dell’Aquila. Forse era la prima volta che lo vedeva dopo trent’anni di latitanza. Un segno di riavvicinamento mentre la vita di suo padre si va spegnendo, che la donna ha voluto rendere tangibile anche dal punto di vista legale cambiando cognome. Matteo Messina Denaro dal letto d’ospedale ha firmato il riconoscimento della figlia. Lorenza ha rinunciato al cognome Alagna per prendere quello del padre.

Intanto, il boss resta ricoverato nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila ed è trattato con la terapia del dolore insieme all’alimentazione parentelare per sostenere il suo fisico provato dal tumore al colon che è giunto in uno stadio avanzato. Matteo Messina Denaro potrebbe rimanere a lungo in ospedale dove i medici monitorano continuamente le condizioni del boss che è cosciente e vigile ma che ha ridotto di molto i suoi movimenti fisici, almeno rispetto a quando era in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila dove è stato rinchiuso il 17 gennaio scorso, il giorno dopo il suo arresto a Palermo al termine di una latitanza durata oltre trenta anni, con la quale sfuggiva numerose condanne all’ergastolo, nei pressi di una clinica privata dove sotto falso nome si sottoponeva a controlli proprio per le sue patologie.
I medici ed i vertici sanitari aquilani che lo hanno in cura sono in contatto continuo con le Istituzioni, tra cui il prefetto dell’Aquila, ed ogni giorno vengono effettuate verifiche per decidere le modalità di gestione di una situazione molto delicata e complessa.

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