Ustica, l’ex ministro Martelli: “Impresa improba accertare chi ha sparato. Vedere negli archivi Usa”

Ustica, l’ex ministro Martelli: “Impresa improba accertare chi ha sparato. Vedere negli archivi Usa”

«Mai, né mi risulta che abbia sollevato la questione con altri prima di ora. Tutti conosciamo Amato per la prudenza e per la precisione con la quale interviene. Per questo mi ha sorpreso la perentorietà con la quale oggi indica la natura del disastro di Ustica e chi ne sarebbe il responsabile, cioè i francesi. Posso immaginare che abbia inteso liberarsi di un fardello, di un senso di colpa, colpa collettiva ovviamente. Forse c’è anche qualche elemento personale. Tra i `generali´ e gli ammiragli che accusa c’è Bettino Craxi, peraltro in questo caso con un riferimento sbagliato sul piano storico, come è accertato. Craxi avvisò Gheddafi del bombardamento americano su Tripoli nel 1986, mentre nel 1980 né Craxi né il Psi erano in condizione di essere coinvolti da protagonisti nella vicenda Ustica».

Lo afferma Claudio Martelli, ex ministro della Giustizia in un’intervista al quotidiano `La Repubblica´.

«La tesi del missile è smentita dagli esperti tanto quanto quella di una bomba a bordo, che alludeva a un attacco di natura terroristica. Da fonte Nato quella sera sui cieli di Ustica risultavano in volo 21 aerei militari, italiani, americani, inglesi, forse francesi. L’impresa di accertare chi abbia sparato è improba. Peraltro, come hanno ricostruito alcuni vostri articoli, lo scenario più attendibile è che il Dc9 non sia stato colpito direttamente ma danneggiato dai vortici causati dalle manovre dei caccia – continua Martelli – A differenza dei francesi, gli americani hanno questa abitudine: a scadenza svuotano gli archivi. L’ho sperimentato anche io potendo consultare nelle carte Fbi la vicenda Falcone. Tutte le comunicazioni dell’ambasciata al Dipartimento di Giustizia sono state desecretate. L’unica via mi sembra imbracciare le armi del diritto e formulare delle domande in grazia di Dio».

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