Dopo la stretta di New York contro Airbnb, Milano torna a chiedere una limitazione del numero dei giorni e del numero di appartamenti mentre a Firenze approda in Commissione la delibera, annunciata nei mesi scorsi, per lo stop agli affitti brevi nell’area Unesco.
In Europa, Bruxelles sembra intraprendere la stessa strada di New York: continua, infatti, il percorso al Parlamento europeo della proposta di regolamento avanzata dalla Commissione europea nel novembre 2022, mentre lo scorso marzo il Consiglio ha adottato una posizione negoziale. Gli Stati membri richiedono che i dati dalle piattaforme dovranno istituire un «punto di ingresso digitale unico» nazionale per la trasmissione dei dati tra le piattaforme online di noleggio a breve termine e le autorità pubbliche. Ogni casa, appartamento o stanza offerta in affitto per un numero limitato di giorni all’anno avrà un numero di registrazione, in modo che le autorità competenti possano conoscere l’identità dell’ospite, cioè della persona che vuole affittare l’abitazione.
Dito puntato contro la ministra del Turismo, Daniela Santanché, da parte dei sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e Firenze, Dario Nardella.
«Più volte abbiamo chiesto al Governo di allargare ad altre città la norma già esistente sugli affitti brevi e legata al solo caso di Venezia, ma abbiamo avuto un solo incontro con la ministra Santanchè all’inizio di giugno e poi non siamo stati più convocati», dice Nardella. Sala, dal canto suo, spiega di dover «prendere purtroppo atto che la ministra Santanchè si è mostrata all’inizio disponibile, ma poi nei fatti non è successo niente».
«Milano vorrebbe fare una cosa simile a quella di New York», assicura il sindaco, ma «tra il bianco e il nero bisogna trovare il grigio giusto», e di certo «non si possono avere più di 20.000 appartamenti dedicati agli affitti brevi». A Milano, come ricorda il primo cittadino, esistono intere palazzine in cui gli appartamenti sono destinati agli affitti brevi. Non è, però, assicura Sala, il caso «del mio concittadino che ha un appartamento in più e lo affitta – ha affermato – ce l’ho con chi in questi anni ha fatto razzia».
In Italia, lo scorso mese di maggio, è stata proposta una bozza per il disegno di legge del ministero del Turismo per regolare gli affitti brevi. Tra le altre limitazioni, il ddl introduce il `minimum stay a 2 notti´: non si potrà affittare per meno di 2 notti nei Comuni a densità turistica alta. Tra questi sono comprese le 14 città metropolitane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria, Cagliari) e i circa 969 comuni ad alta densità turistica.