“Faccio mediamente 4mila km a settimana, gli ultimi viaggi sono stati a Frosinone, Catania, poi in Basilicata e il 20 ottobre torno a Napoli”. Andrea Crippa, parlamentare della Lega, ha preso sul serio il mandato ricevuto dal Matteo Salvini: ‘Vai al sud e trova i giovani che vogliono diventare leghisti’. Lo scorso novembre, il segretario della Lega, non ancora al governo, ha chiamato il 32enne Crippa, coordinatore dei giovani padani, già suo assistente a Bruxelles. Una ‘mission’ che da via Bellerio ritengono fondamentale, visti anche gli appuntamenti elettorali che ci saranno a breve. In Sicilia una sondaggio li dà attorno al 22%. Una percentuale rassicurante che chiude le porte a possibili alleanze con il movimento del Presidente della Regione Nello Musumeci.
A Catania l’uomo forte per le prossime elezioni europee è Fabio Cantarella; l’assessore della giunta Pogliese al Comune di Catania sarà il numero 2 come candidato nel collegio Sicilia-Sardegna, subito dopo Salvini che apre come capolista in molte circoscrizioni italiane.
“In Sicilia – spiega Crippa – stiamo spiegando ai tanti ragazzi che incontriamo, come quelli di Catania, che la nostra critica ai ‘terroni’ era rivolta alla loro classe dirigente, ai politici che sono stati al potere, di destra e di sinistra, che hanno mostrato una cultura politica insufficiente”.
Poi, a ridosso del voto europeo del prossimo maggio, urne aperte anche in Basilicata e ancora in Calabria. Mentre chiuderanno la tornata elettorale, nel 2020, Puglia e Campania. Intanto, la ricetta da proporre in tutto il Belpaese è quella della autonomia e del regionalismo, non più declinati in salsa padana, ma da rendere appetibili anche a chi vive nel meridione, fino in Sicilia. “E’ un messaggio che pare funzioni anche lì”, sottolinea Crippa all’Adnkronos. “A Catania ho appena visto 150 giovani pronti a sostenere le nostre politiche”. “Noi giovani della Lega siamo 12mila, dall’Alto Adige alla Sicilia, e ormai equamente divisi tra nord e sud”. “Nel Lazio – aggiunge – ci sono 400 militanti, tanti quanti in Emilia o Piemonte”.
La Lega salviniana ha dimostrato di puntare sulle nuove leve: a Roma ci sono 17 parlamentari sotto i 35 anni, giovani sono anche circa 1500 consiglieri comunali, 500 tra assessori e sindaci e 30 consiglieri regionali. Una presenza che si allarga a macchia d’olio, con l’ambizione del Carroccio ‘verde’ di arrivare presto anche al sud, per amministrare anche quelle terre. I ‘giovani padani’ intanto, almeno sul sito della Lega, hanno già cambiato nome. Si chiamano già ‘Lega giovani’. Le cose stanno cambiando – assicura Crippa – . “Per ora stiamo aspettando di formalizzare il cambio nome, dopo il via libera alla modifica dello statuto della Lega che spetta al Consiglio federale”. Di sicuro nel nome le due parole ‘Lega’ e ‘giovani’ resteranno. “Perché non posso andare a Reggio Calabria e chiedere ai ragazzi di prendere la tessera dei ‘giovani padani'”, spiega Crippa. “C’è una situazione in rapido divenire – conclude il capo dei giovani della Lega – . Anche a livello di tessera dei ‘grandi’, al posto delle due attuali, quella della Lega storica al nord e quella di ‘Noi con Salvini’ al sud, ce ne sarà una sola”. “Non è la tessera che legittima la battaglia, perché i valori sono quelli per tutti, da Milano a Lampedusa: la famiglia, i confini, le radici cristiane, ma credo che la tessera unica possa servire”, conclude Crippa.