Racchiude più di cento anni di storia sul reportage e sulla documentazione fotografica il libro di Ezio Costanzo L’istante e la storia. Reportage e documentazione fotografica. Dalle origini alla Magnum (Le Nove Muse Editrice, 2017), in cui l’autore, giornalista e storico paternese, partendo dalle origini del reportage e considerando ogni scatto documento e testimone del tempo, passa in rassegna i tanti protagonisti che hanno immortalato conflitti locali, guerre mondiali, rivoluzioni, vita sociale e cambiamenti nel mondo intero.
Il volume, realizzato con il contributo della Fondazione Oelle Mediterraneo Antico, verrà presentato venerdì 1 dicembre, alle 10.30, nella sala Phil Stern – Museo dello sbarco in Sicilia 1943, all’interno del complesso Le Ciminiere di Catania. Insieme all’autore ci saranno i relatori Carmelo Nicosia, fotografo e direttore della fondazione Oelle Mediterraneo Antico, Enzo Tromba, ordinario di Teoria e metodo dei mass media dell’Accademia di Belle Arti di Catania, e Fabrizio Villa, fotogiornalista.
“Questo libro – spiega l’autore – è rivolto a chiunque voglia approfondire le vicende storiche del reportage fotografico e della fotografia come documento, dalle origini alla nascita dell’agenzia francese Magnum (1947). Una lunga storia tra ‘800 e ‘900, che va dagli aspetti tecnici alle storie personali dei protagonisti, dai vari settori del racconto fotografico alle fonti d’archivio, dai conflitti civili locali alle guerre mondiali”.
“Questo lavoro di ricerca, illustrato con molte immagini – afferma nella sua introduzione al volume Carmelo Nicosia, fotografo e docente di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Catania – si ferma proprio al 1947, anno di nascita della Magnum, perché dal dopoguerra in poi, con l’ampliamento delle fonti di informazione e dei giornali, la fotografia e il reportage sono profondamente cambiati, anche dal punto di vista tecnologico. Ezio Costanzo ha così diviso la ricerca in due parti, di cui questo testo rappresenta la prima metà, quella storica, partendo dal 1842, anno in cui un fatto di cronaca, l’incendio di Amburgo, viene immortalato come documento”.