Zelensky sospende cittadinanza a 13 sacerdoti ‘filorussi’: per Mosca si tratta di ‘satanismo’

Zelensky sospende cittadinanza a 13 sacerdoti ‘filorussi’: per Mosca si tratta di ‘satanismo’

Il conflitto fra Russia e Ucraina non risparmia nemmeno la sfera religiosa. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky sospende la cittadinanza a 13 sacerdoti `filorussi´ della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca.

Una decisione che la portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, bolla come «satanismo». Il patriarca russo Kirill, dal canto suo, parla di «unico popolo e unica nazione uscita dalla fonte battesimale di Kiev» colpito da una «divisione politica» manifestando il suo impegno per «impedire loro di diventare nemici». Una situazione in cui nemmeno il Natale ortodosso riesce a fermare le bombe con l’ormai usuale scambio di accuse reciproche. Secondo Kiev durante il «presunto cessate il fuoco» annunciato dal Cremlino «le truppe russe hanno compiuto attacchi su sette regioni dell’est e del sud dell’Ucraina uccidendo almeno tre persone». Mosca invece conferma di voler rispettare la tregua di 36 ore «nonostante gli attacchi di artiglieria delle truppe di Kiev».

Per gli 007 ucraini la Russia ha in programma di mobilitare 500mila coscritti nel mese di gennaio. Secondo Kiev questi soldati sarebbero poi inviati «in prima linea nell’est e nel sud del Paese e faranno parte delle rinnovate offensive russe in primavera e in estate». Una mobilitazione che – a dire dell’intelligence ucraina – questa volta interesserebbe anche i cittadini di Mosca e San Pietroburgo.

Il governo britannico infine comunica che ministri della Giustizia provenienti da tutto il mondo si incontreranno a Londra a marzo per una conferenza internazionale sui crimini di guerra in Ucraina con l’obiettivo di supportare l’operato della Corte penale internazionale. L’evento sarà co-ospitato da Regno Unito e Paesi Bassi, si terrà a Lancaster House e verrà presieduto dal vicepremier Dominic Raab e dal ministro della Giustizia e della Sicurezza olandese, Dilan Yesilgöz-Zegerius. L’obiettivo è aumentare il sostegno finanziario e pratico globale offerto alla Cpi e coordinare gli sforzi per garantire che abbia tutto ciò di cui ha bisogno per condurre le indagini e perseguire i responsabili.

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