Paternò, Naso fa rimuovere i manifesti inneggianti alla Marcia su Roma: “Ufficio affissioni è stato ingannato”. Ancora ignoto il responsabile

Paternò, Naso fa rimuovere i manifesti inneggianti alla Marcia su Roma: “Ufficio affissioni è stato ingannato”. Ancora ignoto il responsabile

Sulla vicenda dei manifesti inneggianti alla Marcia su Roma affissi nella giornata di ieri è intervenuto il sindaco di Paternò Nino Naso.

“In riferimento al grave episodio di affissione dei manifesti “28 Ottobre 1922 – 28 ottobre 2022 – Un popolo in marcia “

l’Amministrazione Comunale di Paternò – si legge in una nota stampa- intende condannare fermamente ogni riferimento alla celebrazione di un evento storico di cui certamente l’Italia intera non può andare fiera. La marcia eversiva organizzata dal Partito Nazionale Fascista rappresenta uno dei momenti più bui della nostra storia d’Italia.

Ancora più miserabile è stato ingannare la preposta dell’ufficio con una richiesta incompleta che non lasciava intendere l’oggetto del manifesto, che altrimenti non sarebbe stato mai affisso negli spazi dedicati. Per quanto di nostra competenza abbiamo già provveduto a ricoprire i manifesti e cogliamo l’occasione per ricordare che la libera espressione del pensiero, così come sancita dalla nostra Costituzione, non può in alcun modo sfociare in oltraggio alla democrazia e che il dibattito
politico deve sempre avvenire nei luoghi deputati”.

Resta il mistero su chi sia l’autore della trovata idiota. Risalire alla sua identità non è difficile. All’ufficio comunale di pubbliche affissioni qualcuno – con nome e cognome – deve aver presentato una richiesta per far affiggere i manifesti. Ieri, in serata, a Paternò si è diffusa la voce che possa essersi trattato della trovata di un ‘nostalgico’ ascrivibile all’area di centrodestra. Ma si tratta soltanto di una voce non suffragata, sinora, da alcuna prova certa.

Ad attivare per prima il tam tam dopo l’indecorosa esposizione dei manifesti sui muri della città è stata sui social l’avv. Maria Grazia Pannitteri.

“Di fronte alla esaltazione di episodi che la legge ritiene esecrabili e/o pericolosi – ha scritto l’ex candidato sindaco del centrosinistra – non possiamo restare indifferenti rischiando di passare per complici…La marcia su Roma è stata la più eclatante esibizione di quanto la violenza sia stata la chiave della presa del potere del Partito Fascista. Gli squadristi avevano occupato prefetture, questure, stazioni ferroviarie, giornali, camere del lavoro di moltissime città. Cominciò così un lungo e triste periodo in cui principi fondamentali come libertà di pensiero, stampa, associazione furono aboliti.

“Mi chiedo – conclude l’avv. Pannitteri – come abbiano autorizzato l’affissione di questi manifesti”.

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