Governo, i nodi della Meloni: contesa per il Senato tra La Russa e Calderoli e i ruoli per Salvini e Ronzulli

Altro che weekend solo in famiglia per i leader di centrodestra. Approfittando del fatto che anche Giorgia Meloni si trovava ieri per motivi familiari a Milano, è stato organizzato un vertice ad Arcore. La decisione è stata presa all’ultimo minuto, secondo alcune fonti, ma l’esigenza di accorciare le distanze è chiara visti i tempi stretti (giovedì 13 la prima seduta del Parlamento per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato) e l’emergenza bollette con tensioni sociali latenti.

La presidente di Fratelli d’Italia ha approfittato dell’incontro per dire a chiare lettere a Silvio Berlusconi e a Matteo Salvini che vuole farsi trovare «pronta» e sulla squadra dei governo «bisogna essere rapidi» quando e se il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le conferirà l’incarico. Il messaggio è netto: non si può perdere tempo, basta imposizioni e giochi al rialzo. L’obiettivo di Meloni è di costruire un governo forte e competente – più che dei `migliori´ – che possa rispondere ai problemi che attanagliano il Paese, a partire proprio dai rincari sull’energia.

Fonti della coalizione in una nota congiunta spiegano che «i leader si sono confrontati sulle prossime scadenze istituzionali e sulla necessità di avere un governo forte e capace di rispondere alle urgenze del Paese, a partire dall’emergenza dovuta ai costi dell’energia. Sono stai fatti importanti passi avanti in questa direzione». E non solo: «È volontà comune del centrodestra – si sottolinea – procedere più speditamente possibile lungo la strada per la formazione dell’esecutivo».

Nulla di conclusivo o deciso, il vertice a Villa San Martino non ha sciolto tuttavia i nodi su nomi e caselle. Resta ancora il braccio di ferro sulla presidenza del Senato, rivendicata da FdI con Ignazio La Russa e dalla Lega con Roberto Calderoli. Anche il ruolo di Salvini nel futuro governo non è stato chiarito, tantomeno quello di Licia Ronzulli, che il Cav vorrebbe alla Sanità. Per cui c’è anche il nome di Guido Bertolaso. E non solo. Berlusconi ha poi lanciato la proposta di affidare il ministero della Giustizia a Maria Elisabetta Alberti Casellati.

In alternativa, l’attuale presidente di Palazzo Madama sarebbe in corsa per la vicepresidenza del Csm, che sarà completato con l’elezione dei membri laici. Servirà, quindi, una nuova riunione – probabilmente a Roma – i primi giorni della prossima settimana. Il leader azzurro infatti sarà mercoledì nella Capitale per sbrigare gli adempimenti per il ritorno al Senato, pronto quindi a partecipare alla prima seduta di Palazzo Madama il giorno dopo.

Che il trilaterale di oggi non abbia portato l’esito sperato lo dimostrano le fonti del Carroccio consegnate alle agenzie poco dopo il vertice. «La Lega ha chiara la propria squadra di governo ed è pronta, ai massimi livelli. Le priorità del partito di Matteo Salvini sono la difesa degli stipendi, delle pensioni e del lavoro degli italiani, partendo da un decreto ferma-bollette che, visti i ritardi europei, non può più essere rinviato». Viminale, Riforme con l’autonomia, Infrastrutture, Agricoltura, Giustizia e Famiglia sono i dicasteri che fanno gola alla Lega.

La sfida, stando a quanto filtra, è trovare la quadra per un governo di centrodestra all’altezza. Ma, nel frattempo, viene ribadito che Salvini non ha avanzato alcuna pretesa né rivendicazione personale.

A proposito della formazione della nuova squadra, Meloni sbotta così su Facebook: «Stiamo vivendo un paradosso in cui la sinistra – attualmente al Governo – scende in piazza contro `le politiche del Governo Meloni´ non ancora formato». E ancora: «Comprendo la voglia di protestare dopo anni di Esecutivi inconcludenti che ci hanno condotto nell’attuale disastrosa situazione, ma il nostro obiettivo sarà restituire futuro, visione e grandezza all’Italia. A breve volteremo finalmente pagina».

Dal canto suo, Berlusconi, nel giorno del centenario del Partito liberale italiano, ricorda che «ci impegniamo ad onorare il mandato ricevuto qualche giorno fa dagli elettori con coerenza, nella convinzione che proprio sui principi liberali vada costruito il futuro del nostro Paese».

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