«Ridisegnare le aziende ospedaliere nella loro componente organizzativa senza aumentarne il numero e mantenendo invariata la spesa complessiva».
È la proposta avanzata dal Nursind di Catania al nuovo governo regionale per «varare un nuovo riassetto organizzativo della sanità più efficiente e capace di rispondere ai bisogni del territorio».
Salvo Vaccaro, segretario territoriale e vicesegretario nazionale del sindacato degli infermieri, spiega che «a nostro avviso il sistema sanitario regionale ha bisogno di una profonda revisione che, se non corretta, pone un serio pregiudizio all’erogazione e all’accesso dei servizi sanitari».
«Crediamo che la legge regionale 5 del 2009, sul riordino del servizio sanitario regionale – aggiunge – abbia fatto il suo corso, dimostrando ampiamente i propri limiti, per questo riteniamo che vada superata con una profonda revisione».
Nella proposta di revisione, il Nursind ipotizza in provincia di Catania che «i presidi ospedalieri che ora fanno capo all’Asp possano essere inglobati per vicinanza alle altre aziende presenti nel territorio».
«L’azienda Cannizzaro – ipotizza il sindacato – potrebbe così dirigere e organizzare gli ospedali di Acireale e Giarre, così come il Garibaldi potrebbe dirigere e organizzare quelli di Paternò, Bronte e Biancavilla e il policlinico quelli di Caltagirone e Militello. Ccrediamo che le Asp, sgravate dalla gestione dei servizi ospedalieri di ricovero, potrebbero offrire servizi più efficienti nella medicina territoriale, anche in previsione e in linea da quanto previsto dal Pnrr. Auspichiamo, che la nuova compagine di governo, vorrà vagliare con attenzione la nostra proposta, che non è possibile illustrare nella sua interezza in questa occasione, in quanto molto articolata, al fine di un intervento legislativo non più rinviabile».