“Uno sfregio per la città”: i giovani paternesi di Diventerà Bellissima giudicano così il raid vandalico ai danni del Museo Savasta di Paternò. L’ennesimo atto di sfregio. I paternesi, quelli che frequentano la piazza virtuale dei social e quelli che vivono la piazza [sg_popup id=”7489″ event=”inherit”][/sg_popup]“viva” della città, si dicono disgustati dall’atto vandalico che suona come un disonore per tutta la comunità. Sulla pagina del Corriere Etneo, sotto il post che dà conto dell’accaduto, Emanuele Sammartino scrive impietoso: “ E’ inutile continuare ad investire nella cultura, questo paese non si evolverà mai”. Gli fa eco Edda Corsaro: “Vergogna, provo solo vergogna. Bisognerebbe scappare in massa”. Per Giacomo e Rita Paternò “…questa città ha un cancro incurabile, un giorno affonderà anche quel poco che è rimasto”. Monica Bordonaro, definisce “Bastardi” quanti hanno sfregiato la città. L’escalation di inciviltà in tutto il territorio paternese lascia attoniti e, quasi, senza speranza.
“La città – scrivono i giovani di Diventerà Bellissima – è chiaramente sotto attacco e non possiamo permettere ulteriori azioni a danno del nostro patrimonio”.
Per questa ragione chiedono “l’intervento immediato delle autorità e l’istituzione di un presidio comunale permanente sui beni archeologici, immobili e culturali insieme ad un sistema di sicurezza efficiente che comprenda telecamere e antifurti, al fine di preservare il patrimonio culturale della nostra città”.
Se anche un presidio di cultura e memoria storica del territorio viene preso facilmente di mira dai “nemici” di Paternò, ciò vuol dire che si è toccato il punto più basso. Guai, però, a gettare la spugna. Va bene l’indignazione, guai se a prevalere fosse l’indifferenza, il “tanto non possiamo farci niente”. Paternò non merita tutto questo. Bisogna reagire tutti insieme, bisogna riprendersi la città. Il futuro di Paternò è nelle mani dei buoni paternesi. E sono la maggioranza.