Il centrodestra si prende l’Italia.
Dovrebbe, infatti, conquistare la maggioranza alla Camera e al Senato. Secondo le prime proiezioni, Fratelli d’Italia traina la coalizione con il 26% in netta ascesa rispetto alle ultime politiche, la Lega crolla, a quanto pare, sotto i 10 punti percentuali all’8,5% e Forza Italia va oltre le aspettative quasi appaiata al partito di Matteo Salvini intorno all’8%, mentre i centristi di Noi moderati sarebbero sotto l’1%. Sta di fatto che le prime elezioni politiche della storia repubblicana a settembre danno il centrodestra al 43,8% contro il 25,8% del centrosinistra. Non finisce qui. C’è da registrare anche il rally per il M5S di Giuseppe Conte che otterrebbe un ottimo risultato con il 16% circa. Sotto i 20 punti percentuali il Partito democratico di Enrico Letta, tra il 18 e il 19%. Male, invece, al debutto Impegno civico di Luigi Di Maio, dato sotto l’1%. Buon riscontro anche per l’Alleanza Verdi Sinistra, stando ai primi dati, che andrebbe al 3,5% (la prima senatrice eletta è Ilaria Cucchi) e per +Europa oltre il 2,5%. Buona la prima, ancora, per il Terzo polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi, che vola nelle grandi città come Milano, Roma e Firenze, ma non sfonda intorno all’8%. Quasi il 2%, ancora, per Italexit di Gianluigi Paragone.
All’Hotel Parco dei Principi nella Capitale, nel comitato elettorale di FdI, si respira aria di festa. «Noi volevamo andare al governo con la possibilità di governare e con quello che emerge dai primi dati gli italiani ci hanno dato questa possibilità», esulta il capogruppo alla Camera di FdI, Francesco Lollobrigida, secondo cui il partito di Giorgia Meloni, vera vincitrice di queste elezioni, è «forza trainante del centrodestra». Di tutt’altro tenore il clima in via Bellerio, dove le bocche restano per ora cucite. Eppure, il leader della Lega ha esultato anzitempo su Twitter dopo i primi exit poll, ringraziando gli elettori: «Centrodestra in netto vantaggio alla Camera e al Senato». L’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, dal canto suo, parla di «tracollo» e chiede un congresso. Mentre c’è felicità in casa Forza Italia. Fonti azzurre parlano di «contributo determinante» dato alla vittoria del centrodestra e il leader Silvio Berlusconi viene descritto come «soddisfatto». D’altronde, «l’obiettivo – ripete ai suoi – era essere determinanti» e i primi risultati sembrano dargli ragione.
Il centrosinistra si lecca le ferite, invece, dopo la rottura del campo largo. Dal quartier generale pentastellato non si risparmiano critiche in direzione Nazareno. «Il Pd ha la maggiore responsabilità politica della vittoria della destra, perché ha chiuso la porta al M5S aprendola a tutti quanti e rimanendo poi solo con una pessima gestione di alleanze e coalizioni. Letta deve fare un grosso mea culpa», sbotta il vicepresidente Riccardo Ricciardi. «E’ una giornata triste per il Paese ma siamo la prima forza di opposizione in Parlamento e la seconda forza politica. Faremo un’opposizione importante, abbiamo una grande responsabilità», le prime parole della capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani. Che prende la parola dal Nazareno, dove il segretario Enrico Letta segue lo spoglio insieme allo stato maggiore del partito.
Nel Terzo Polo si può parlare di missione compiuta a metà. Il 10% sembra lontano di almeno un paio di punti, il leader, Carlo Calenda, comunque è prudente e commenterà i risultati domani. «Mi vedete triste? L’unica cosa triste è che oggi abbiamo affermato che non esiste più il centrodestra, ma esiste la destra che ha vinto le elezioni, se i risultati saranno confermati», commenta a caldo il presidente di Iv, Ettore Rosato. E gli fa eco Maria Elena Boschi: «Dove Renzi è capolista, a Milano e in Toscana, siamo sulla doppia cifra. Come Italia viva e Azione siamo soddisfatti dei primi risultati. Mi pare che, dati alla mano, gli sconfitti siano Letta e Salvini». – (LaPresse)