“I luttuosi fatti di Genova, che hanno visto tra le vittime due giovani siciliani, riaprono il ragionamento sul viadotto Morandi di Agrigento, accortamente chiuso nel 2017 proprio per la constatazione del suo stato di degrado”. Lo dice l’assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, Sebastiano Tusa, che aggiunge: “E’ bene ricordare che la spesa prevista per la sua ristrutturazione si aggirerebbe sui 30 milioni di euro. Anche sulla base di tale constatazione, ma soprattutto sulla evidente invasività dell’opera che deturpa il paesaggio della Valle sia visivamente sia direttamente incidendo con i suoi piloni su aree archeologiche ricche di testimonianze della città antica, si pone il quesito se non sia meglio abbattere del tutto il viadotto”. La sua rimozione, per l’assessore-archeologo, “darebbe respiro visivo e una più esaustiva e bella visione della Valle da piu’ punti di osservazione. Si tratta di scelte che vanno inserite in un contesto regionale ben più ampio, nell’ambito di quella opportuna e tempestiva attività di verifica che il Presidente Musumeci ha intrapreso con grande sensibilità e senso di responsabilità[sg_popup id=”7489″ event=”inherit”][/sg_popup]”.