«Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come `colui che fece il gran rifiuto´ secondo l’espressione di Dante nella Divina Commedia».
Lo ha detto Papa Francesco, ieri all’Aquila alla Perdonanza, nel piazzale Santa Maria di Collemaggio, riferendosi al Pontefice che istituì, il 29 agosto 1294 giorno della sua incoronazione, l’indulgenza plenaria permanente con la `Bolla della Perdonanza. «Celestino V non è stato l’uomo del no, è stato l’uomo del sì – ha aggiunto il pontefice nell’Omelia riferendosi al papa che con la Costituzione `De Renuntiationem´ sciolse il dubbio sulla possibilità di un pontefice, della Santa romana Chiesa, di rinunciare al soglio pontificio.
Papa Francesco è così tornato sull’argomento della rinuncia, confermando quanto già dichiarato di ritorno dal viaggio in Canada: «Non ho nessuna intenzione di rinunciare, per il momento no». E con la sua presenza nel capoluogo di regione per la Perdonanza Celestiniana, con le parole pronunciate in piazza, di fronte ad una folla di fedeli, il pontefice ha allontanato lo spettro di una sua possibile rinuncia per motivi di salute. Papa Francesco è stato il primo pontefice, in tutte le 728 edizioniá della Perdonanza Celestiniana, ad aprire la porta Santa della basilica di Collemaggio dando il via alla storica indulgenza plenaria concessa da Celestino V. A consegnare il ramo di ulivo di Getsemani al papa, per aprire la Porta Santa, è stato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, accanto a lui il presidente della Regione, Marco Marsilio e il prefetto dell’Aquila Maria Teresa Torraco. Con il `bastone´, così lo chiamano gli aquilani, il pontefice ha bussato alla Porta Santa per 3 volte e gli è stato aperto l’ingresso laterale alla basilica.áSino ai vespri di domani, 29 agosto festa di San Giovanni Battista, quando la Porta Santa sarà chiusa, sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria per coloro che `sinceramente pentiti e confessati´ attraverseranno l’ingresso laterale della basilica, come disposto nella Bolla del Perdono. Prima del 1294, l’indulgenza plenaria era stata concessa solo ai crociati in partenza per la Terra Santa e ai pellegrini che si recavano alla Porziuncola di Assisi. Il perdono era appannaggio dei ricchi. A L’Aquila il `Perdono´ è stato rinnovato annualmente e concesso anche a poveri e diseredati, già dal 1295, «L’Aquila sia davvero capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione!», è la conclusione al commento al Vangelo di papa Francesco oggi sul piazzale di fronte alla basilica di Santa Maria di Collemaggio.