Il centrodestra siciliano riunito ieri all’hotel delle Palme non ha trovato la quadra sul candidato alla presidenza della Regione Siciliana, tutto è rimandato alla riunione nazionale ma qualcosa si è sbloccato: sono caduti i veti.
Al termine del vertice il leader siciliano di Forza Italia Gianfranco Micciché, che fino a oggi aveva opposto un secco «no» alla ricandidatura di Nello Musumeci ha detto: «Abbiamo fatto un accordo che secondo me è molto positivo Non esistono veti per nessuno, nemmeno per Musumeci. Mercoledì ci sarà un incontro a Roma con i vertici nazionali e regionali della coalizione: il partito a cui sarà assegnato il presidente della Regione sceglierà il candidato».
Ogni partito era entrato nella sala dell’hotel palermitano con la propria richiesta:
Micciché aveva preannunciato che il candidato dev’essere espresso da Forza Italia, la Lega ha fatto sapere che la sua proposta è il segretario regionale Nino Minardo o in alternativa il vicecapogruppo alla Camera Alessandro Pagano. Fratelli d’Italia non si è mossa dall’indicare Musumeci con Ignazio la Russa che aveva detto: «I coordinatori siciliani di Fdi mi hanno anticipato che ascolteranno con attenzione eventuali proposte degli alleati, pur convinti che la soluzione ottimale sarebbe quella di confermare subito il Presidente uscente che è in testa in tutti i sondaggi».
E al termine della riunione, Salvo Pogliese, in rappresentanza del partito di Meloni, ha confermato: «Il nostro unico candidato alla presidenza della Regione Siciliana è Nello Musumeci. Al tavolo nazionale del prossimo mercoledì, ogni schieramento indicherà la propria rosa di nomi. FdI lo farà con il governatore uscente, lo farà anche la Lega e probabilmente lo faranno anche gli altri. Quello che registriamo oggi è una serenità all’interno del centrodestra che non si era mai registrata prima». Attesa, invece nel centrosinistra per l’assemblea regionale del M5s, all’hotel San Paolo a Palermo, per capire se nonostante la rottura nazionale l’alleanza per la presidenza della Regione, con la candidata vincitrice delle primarie Caterina Chinnici, terrà. È previsto un intervento del presidente Giuseppe Conte che dovrebbe chiarire se il Movimento correrà col centrosinistra.
La Sicilia si prepara così all’election day del 25 settembre quando si voterà per le politiche e per le regionali.
Dopo la decisione del presidente dimissionario Musumeci la giunta regionale ha approvato stamane, la delibera di convocazione dei comizi elettorali: il decreto di indizione dei comizi e quello di ripartizione dei seggi nei vari collegi saranno emanati dalla segreteria generale della Presidenza della Regione e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione entro giovedì prossimo. Le urne saranno aperte nell’unica giornata di domenica, dalle 7 alle 23. La ripartizione dei 70 seggi dell’Assemblea nell’ambito dei collegi elettorali, è elaborata sulla base della popolazione residente nell’Isola (5.002.904 abitanti), secondo l’ultimo censimento disponibile. I 62 seggi sono così distribuiti nei collegi provinciali: 6 ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 13 a Catania, 2 ad Enna, 8 a Messina, 16 a Palermo, 4 a Ragusa, 5 a Siracusa, 5 a Trapani. Degli otto seggi residui, sette andranno alla lista regionale del candidato presidente vincente (il cosiddetto «listino») e uno al candidato presidente secondo classificato. (ANSA).