Scherza, ma neanche tanto, sui requisiti che i suoi alleati considerano indispensabili per la candidatura alla presidenza della Regione: non essere catanesi, aver avuto problemi giudiziari, essere simpatico e, tra i segni particolari, mantenersi sotto la statura di un metro e 85.
Il giorno dopo le dimissioni, annunciate con un video su Facebook, il meloniano Nello Musumeci, dalla sua Catania manda a dire, innanzitutto al forzista Gianfranco Micciché, che «il candidato alla presidenza della Regione è il governatore uscente», cioè lui, almeno fino a quando la coalizione non avrà raggiunto un accordo su un altro nome.
La partita delle regionali siciliane, anticipate al 25 settembre per farle coincidere con le consultazioni politiche, sembra ancora all’inizio. Matteo Salvini, nel secondo e ultimo giorno della sua visita a Lampedusa, assicura che «decideranno i siciliani e che la Lega ha tre opzioni da proporre (senza fare i nomi). Ma non dice nulla sulla parlamentare siracusana di Fi, l’ex ministro Stefania Prestigiacomo, proposta da Micciché e caldeggiata da Silvio Berlusconi, né tantomeno pronuncia il nome di Musumeci.
Il governatore uscente, invece, anche ieri è stata è il bersaglio del presidente dell’Assemblea siciliana Micciché, che in procinto di abbandonare lo scranno di Sala d’Ercole ha letto in un’aula semivuota la lettera di dimissioni del governatore, prima di spiegare che la guida del parlamento isolano è stata per lui la cosa più bella che abbia fatto nella vita. Poi, in corridoio, ha lanciato frecciate al presidente uscente della Regione, giocando con le assonanze e chiamandolo «usciere». A chi gli chiede cosa pensa delle fresche dichiarazioni di Musumeci arrivate da Catania, dice che «il suo è un accanimento terapeutico, la decisione sul fatto che non può essere lui è stata già presa. Forza Italia presenterà una rosa di nomi e credo che non ci siano dubbi sul fatto che il candidato della coalizione debba essere espresso dagli azzurri».
Intanto, se un po’ da tutti gli schieramenti c’è la certezza che Musumeci opterà per una candidatura alle politiche, il governatore non conferma e non smentisce questa ipotesi:
«L’obiettivo – spiega – è tornare a portare alla vittoria il centrodestra. Al momento sul tavolo non c’è alcun baratto. Prima chiudiamo la vicenda della Regione, sulla quale non ci sono contropartite. Chiusa quella, naturalmente, in politica tutto è possibile». (ANSA).