A San Siro “il concerto di tutti” di Max Pezzali: reunion con l’amico Mauro Repetto degli 883

A San Siro “il concerto di tutti” di Max Pezzali: reunion con l’amico Mauro Repetto degli 883

Trent’anni di una carriera da cantare a squarciagola salgono sul palco di San Siro con Max Pezzali per quello che si conferma «il concerto di tutti».

Anche per il `navigato´ Max, San siro è «un sogno» che si realizza: «Non l’avrei mai creduto possibile» confessa, «sarà la più bella festa della mia vita».

Al suo fianco il `compagno di banco´ Mauro Repetto, l’amico degli 883 «con cui tutto è cominciato», in una «forma strabiliante», come promette Max.

Ma non solo:

«È bello portare sul palco tutto ciò che ha fatto parte di questa avventura degli 883» spiega Pezzali. Dopo trent’anni è una «retrospettiva su cosa abbiamo fatto, chi siamo e, perché no, dove andiamo». Tra loro, i fiati Michele Monestiroli al sassofono, e Daniele Moretto alla tromba, protagonisti della `nuova band´ del 1995; un Paola e Chiara d’eccezione, che negli anni ’90 debuttavano proprio nei cori del gruppo, e tornano insieme «per Max» dopo nove anni di separazione; e poi J-Ax: «Siamo entrambi figli di quel tempo – racconta il cantautore – ed è giusto che ci sia lui a rappresentare tutte le persone con cui ho collaborato in questi anni». Con Ax, «abbiamo carriere parallele e troviamo sempre il modo per stare insieme».

Momenti «strepitosi» promette l’allestimento artistico affidato a Sergio Pappalettera, parola di Max Pezzali: alla data zero del 10 luglio a Bibbione «mi sono un po’ commosso» ammette, «hanno fatto delle cose geniali».

L’artista racconta i momenti che, in particolare, hanno emozionato persino lui. Uno di questi riguarda `Sei un mito´, nella quale gli iconici Arbre Magique, «elemento essenziale» della canzone, diventano protagonisti assoluti. Si tratta di un «messaggio ante litteram di romanticismo» spiega Pezzali, che nello show diventano «uno dei momenti più `tamarri´ e di poesia pura allo stesso tempo». Ma a colpire la sensibilità del cantautore è stato il lavoro sui visual di `Il grande incubo´: «Posso preannunciare che ho interpretato i panni di Jason di Venerdì 13» racconta Pezzali. «Ispirandosi al mondo di Dylan Dog, saremo i protagonisti di un horror di serie B degli anni ’80» con «citazioni dalla mummia a Frankenstein». Un lavoro che «va al di là della professione, ed entra nella passione».

Da `Hanno ucciso l’uomo ragno´ a `Nord Sud Ovest Est´, `Come mai´ e `Gli anni´, fino a i brani dell’ultimo album `Qualcosa di nuovo´ uscito nel 2020: le due serate milanesi si affermano come un `gigantesco karaoke´. «Continuo a stupirmi davanti all’entusiasmo che le persone hanno oggi, nel 2022, nei confronti di cose che ho fatto trent’anni fa» rivela Max Pezzali. «Di certe canzoni, quando le lasci decantare, scompare la sovrastruttura e rimane solo l’essenza: la gioia, la condivisione». Un occhio al passato e uno rivolto ai nuovi progetti: Max Pezzali è prossimo ad annunciare un tour nei palasport che partirà in autunno e proseguirà in primavera, mentre con l’amico Repetto si vedrà a settembre per «mettere giù un paio di idee insieme» e non è esclusa una reunion. Ispirata alla vera storia degli 883 poi si lavora a `Hanno ucciso l’uomo ragno´, una serie prodotta da Sky e Groenlandia, sceneggiatura di Sydney Sibilia, Chiara Laudani, Francesco Agostini e Giorgio Nerone.

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