In Sicilia la carenza di infermieri si è fatta e si farà sentire, soprattutto dopo l’approvazione definitiva del cosiddetto «DM71», la delibera del Consiglio dei ministri del 21 aprile 2022 con cui si fissa il nuovo modello – e i relativi standard anche di personale – per l’assistenza sul territorio.
Nella Regione, dove Fnopi ha stimato una carenza di 5.707 infermieri, sono state realizzate sperimentazioni di best practice, che saranno premiate a Palermo il 12 maggio, in occasione della conclusione del congresso itinerante della Federazione nazionale degli ordini e delle federazioni infermieristiche, (ore 11 al teatro Politeama Garibaldi, sarà presente il presidente della Regione Nello Musumeci).
Per citare alcuni esempi: il progetto «Viri» (guarda in siciliano), realizzato all’Ismett, riguarda una specifica consulenza, sulle infezioni correlate all’assistenza rivolta a pazienti, familiari e personale clinico. Invece, il primo Ambulatorio infermieristico territoriale è stato realizzato a Partinico (Palermo) e riguarda, in particolare, tutte le patologie geriatriche, cronico degenerative e oncologiche e nella terapia del dolore. Ideato da Gaspare Caruso, infermiere dal 1993, ha lo scopo di erogare un «assistenza infermieristica di qualità e di diventare punto di riferimento sul territorio.
Fuori la politica dalla Sanità