«Siamo ai dettagli. Avremo un candidato unico» dice il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè quando, dopo due ore dall’inizio, lascia il vertice della coalizione convocato all’hotel delle Palme di Palermo per trovare l’unità del centrodestra sul candidato sindaco.
Ma quando circa un’ora dopo – sono le 23 passate – l’incontro si chiude, l’accordo ancora non c’è. Francesco Cascio, il candidato sindaco di Forza Italia e Prima l’Italia che dovrebbe fare un passo indietro, lascia l’albergo con un sorriso di circostanza ma senza dire nulla.
Il mantra è «Ci siamo», ma le facce scure non lasciano trapelare questa sensazione. Miccichè viene richiamato per chiarire ancora alcune cose con Roberto Lagalla – il candidato su cui tutti dovrebbero convergere – ma il coordinatore azzurro è tranchant: «Per stasera abbiamo chiuso, ne riparliamo domani».
Lagalla, fra gli ultimi a lasciare l’hotel, si ferma qualche minuto con i giornalisti: «Stiamo andando avanti bene.
La volontà generale è quella di andare uniti» ripete, ma di un unico nome ancora non se ne parla. Stamattina si ricomincia. Oggi dovrebbe essere siglata l’intesa che prevede il ticket Lagalla-Cascio. Il nodo più importante rimane lo scontro sulla ricandidatura del governatore uscente Nello Musumeci: per FdI una partita che va chiusa insieme all’accordo per le amministrative; Forza Italia e Lega invece, contrari alla ricandidatura, vorrebbero rimandare.