Un gigantesco “archivio della memoria”, la storica emittente Video Star di Biancavilla, tra qualche giorno potrebbe chiudere i battenti. Il nuovo piano di assegnazione delle frequenze, infatti, la cancella assieme a decine di altre emittenti televisive siciliane.
Le televisioni alle quali è stata assegnata una nuova frequenza dovranno sobbarcarsi un pagamento annuo di decine di migliaia di euro. Nel nuovo disegno delle frequenze, per Video Star ci sarebbe spazio soltanto in altre provincie. È l’annuncio della fine, almeno nella forma tradizionale – la tv di casa nostra – alla quale siamo stati abituati. In questi anni Video Star è stata il faro del territorio sul piano dell’informazione.
Anima dell’emittente è il video-giornalista Giuseppe Ranno che ha raccolto il testimone del padre, Alfredo. In un editoriale mandato in onda pochi giorni fa, Ranno ha lanciato l’ultimo appello nel tentativo di scongiurare l’addio alle frequenze.
Il Corriere Etneo lo ha intervistato:
È già segnato il destino di Video Star o si può fare ancora qualcosa per evitare la sua chiusura?
Il destino di Video Star in effetti pare essere segnato ma la politica potrebbe trovare la soluzione, intanto prevedendo una proroga della data di disattivazione degli impianti.
Perché siete costretti a spegnere le frequenze?
Per mancanza di frequenze. Lo Stato di fatto le ha acquisite per dare spazio al servizio 5G a discapito delle piccole emittenti televisive. Inoltre con la scusa di non ‘disturbare’ Malta, non sono stati previsti canali sulle provincie di Catania e Siracusa determinando un grande danno all’editoria, all’informazione per non parlare dei numerosi posti di lavoro che andranno persi. Su quest’aspetto nessuno apre bocca: sindacati e ordine dei giornalisti in primis.
Quanti anni fa ha acceso le telecamere Video Star?
Lo scorso 8 aprile Video Star ha festeggiato 36 anni di attività televisiva. Doveva essere una festa ma invece è stato quasi come celebrare un funerale a causa delle scelte scellerate del Governo nazionale.
Si tratta di un problema economico, il canone da pagare a RaiWay, o nel riassetto non c’è proprio spazio per le piccole emittenti?
Come detto non c’è proprio spazio previsto dal nuovo piano elaborato dal Ministero e dall’Agcom anche se c’è da dire che l’impegno economico non sarebbe stato di certo ‘morbido’.
È vero che il Mise e l’Agcom vi hanno invitato a trasmettere in province diverse da quella catanese dove operate?
In base alle graduatorie, alla nostra emittente è stata data la possibilità di poter trasmettere sia nella provincia di Palermo che in quella di Messina. Proposte senza senso e senza logica se si pensa anche il fatto che emittenti di quelle province tra l’altro sono costrette a chiudere i battenti. Noi operiamo da 36 anni in questo territorio. Le nostre radici sono qui a Catania e non avrebbe alcun senso andare a trasmettere a Palermo e Messina. Le solite cazzate (mi scuso per il termine ma sono veramente arrabbiato) che lo Stato italiano riesce a fare.
Giorni fa, in un mesto editoriale di commiato, hai detto che Video Star continuerà a esserci. Vi trasferite sul web?
Sì, noi continueremo ad esserci soprattutto grazie al web. Stiamo potenziando il nostro streaming e tutti i nostri canali social. Inoltre, attraverso il sistema hbbtv che alcuni modelli smart tv riescono a decodificare siamo già visibili in tutta la Sicilia.
I telespettatori che vi seguono da 36 anni come hanno commentato dopo quel tuo editoriale di commiato?
I nostri telespettatori hanno reagito malissimo alla notizia della paventata chiusura delle trasmissioni terrestri di Video Star. Sono tantissime le telefonate che continuiamo a ricevere. Sono increduli, non vogliono crederci e sono molto tristi. Non ti nascondo che in molti hanno pianto al telefono. Siamo l’unica loro possibilità di ‘vita sociale’. Anziani e disabili che non possono uscire da casa grazie a Video Star riescono in qualche modo a farlo. Lo Stato deve pensare soprattutto a loro.
In questi anni avete dato voce a politici di ogni colore: qualcuno vi sta dando una mano in questa battaglia per la sopravvivenza?
Sino a questo momento solo promesse di interessamenti ma nulla più. Certo, ci aspettavamo molto, molto di più.