L’articolo di ieri “Quello che i candidati sindaco non dicono…”, a firma di Francesco Finocchiaro, ha aperto a Paternò un ampio dibattito.
Dall’avv. Paolo Di Caro, storico esponente di ‘Muoviti Paternò’ e ora aderente di ‘Alleanza per Paternò, il raggruppamento che sostiene la candidatura di Alfio Virgolini, riceviamo un intervento che volentieri ospitiamo.
L’articolo pubblicato domenica 6 marzo 2022, firmato da Francesco Finocchiaro mi offe l’occasione per proporre una riflessione da condividere con i lettori. Siamo consapevoli che in questo preciso momento le proposte politiche messe in campo da tutti i candidati possono sembrare similari. Credo fermamente che così non è perché la nostra storia politica, quella che abbiamo maturato in questi anni definisce un preciso campo di appartenenza e ci distingue evidentemente dal sindaco uscente.
Noi abbiamo proposto soluzioni ed evidenziato le innumerevoli criticità di questo governo della città, più interessato alla presenza sui social che alla risoluzioni dei problemi della gente. Come opposizione abbiamo svolto il nostro dovere, denunciando questioni impellenti e irrisolte come le contraddizioni nel bilancio, l’assenza di un parco progetti per le opere pubbliche, la pianificazione urbanistica assente, la mancanza di una politica culturale, il mistero del piano di protezione civile, la perdita di finanziamenti e la mancata riorganizzazione della macchina amministrativa, oltre alla mancanza di idee per recepire i fondi del PNRR. Ovviamente il monopolio dell’informazione istituzionale ha occultato ogni cosa, mentre oggi appare evidente, sotto gli occhi di tutti l’inconsistenza dell’esperienza di questi ultimi cinque anni.
Noi abbiamo sempre preso posizione, senza nessuna paura.
Noi di Alleanza per Paternò e il sottoscritto, siamo convinti che le tre proposte sono e saranno differenti, chi sicuramente ci sarà chi lavorerà nella continuità, coltivando i conflitti d’interesse e chi come noi vuole cambiare il passo e puntare sulla qualità della proposta politica.
Il Corriere Etneo ha proposto un questionario e noi abbiamo risposto con prontezza senza il timore di esporci, perché crediamo che un candidato sindaco deve avere un’idea da proporre e su alcuni argomenti non può esimersi dall’esprimere la sua visione di città da subito.
Grazie per averci sollecitato e ospitato ma crediamo che sia utile dire alla città come stanno le cose e spiegare che noi vogliamo essere differenti. Saranno gli elettori a decidere se possiamo essere meritevoli del loro consenso ma abbiamo l’esigenza di spiegare che noi abbiamo il coraggio di dire cosa, che pensiamo sin da adesso a come dovrà essere questa città, senza tatticismi. Se qualcuno ha preferito nascondersi dietro i silenzi, diciamo che questa cultura non ci appartiene. Vogliamo costruire questa campagna elettorale a testa alta, non abbiamo nulla da nascondere.
Paolo Di Caro
Siamo in mano a degli incapaci
incapaci? nani e ballerine ,uscieri e camerieri, zerbini e nullafacenti gente che non ha di vivere e cerca un posto come assessore o consigliere comunale, prima di essere nominati o canditati dovrebbero esibire la dichiarazione dei redditi e la professione che svolgono solo cosi ci si può rendere conto chi dobbiamo portare a gestire lòa nostra città