Sono stabili i casi di Covid-19 nei bambini in età scolare, pari al 29% del totale dei casi in Italia, come indica l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), e prosegue il progressivo calo dei ricoveri nelle unità di terapie intensive e nei reparti ordinari:
l’epidemia in Italia continua a seguire una graduale progressione verso la discesa, anche se i numeri sono ancora alti e la situazione continua a richiedere molta attenzione, come ha rilevato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Tanto che per l’addio al Green pass dopo il 31 marzo bisognerà «valutare passo dopo passo», ha detto il ministro. Sarà quindi, «per quanto mi riguarda, un percorso di fiducia che – ha aggiunto – guarda a una fase nuova, ma di gradualità, perché questo è il metodo che ci siamo dati e finora ha portato a risultati che credo siano sotto gli occhi di tutti». Se «l’impegno del Governo è superare lo stato d’emergenza», Speranza ha osservato che questo «non significa d’un tratto magicamente essere fuori da ogni vincolo perché il Covid continua ad essere una sfida con cui fare i conti». Nelle ultime settimane la discesa dei casi è stata «molto significativa, ma dobbiamo continuare con questo percorso». Per questo, ha detto ancora il ministro, «dobbiamo continuare con un atteggiamento di cautela e attenzione, e penso che l’utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi sia ancora molto importante».
D’altro canto, per quanto si siano ridotti, i numeri dell’epidemia di Covid-19 in Italia sono ancora alti, come indicano i dati dell’aggiornamento quotidiano del ministero della Salute. In 24 ore i nuovi casi positivi sono stati 39.963, contro i 38.095 del giorno prima, identificati con 381.484 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 388.836 del giorno precedente. Di conseguenza il tasso di positività segna un aumento dal 9,8% al 10,5%.
Nel suo rapporto esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale aggiornato al 2 marzo, l’Iss indica che la fascia d’età più colpita è attualmente quella fra 5 e 11 anni, con il 43% dei casi; seguono quelle fra 12 e 19 anni (38%) e sotto i cinque anni (19%)
Per quanto riguarda i ricoveri, i dati del ministero della Salute indicano che nelle terapie intensive sono complessivamente 609, ossia 16 in meno in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite, gli ingressi giornalieri sono stati 59; nei reparti ordinari i ricoverati sono complessivamente 8.974, ovvero 323 in meno in un giorno. I decessi sono 173, contro i 210 di 24 ore prima.
L’aggiornamento degli incrementi nelle regioni segnala i valori più elevati in Lombardia (4.226), Lazio (3.934), Veneto e Campania (3.866 in entrambe le regioni), Puglia (3.811), Sicilia (3.607).
Numeri ancora alti, quindi, contro i quali il vaccino costituisce l’argine più solido, come ha osservato Speranza: «i vaccini sono lo scudo essenziale – ha detto – e io chiedo a chi non ha ancora fatto il booster o il richiamo di farlo: chiediamo ai no vax di vaccinarsi». In proposito, i dati del Rapporto dell’iss sono molto chiari: indicano che i vaccinati con tre dosi hanno una protezione dalla forma grave di Covid-19 del 92% superiore rispetto ai non vaccinati, dell’85% nei vaccinati con il ciclo completo (due dosi) da meno di 90 giorni, dell’88% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e dell’82% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.
Considerando la prevenzione dell’infezione da virus SarsCoV2, il Rapporto dell’Iss indica infine che, rispetto ai non vaccinati, la protezione data dal ciclo completo è del 63% entro 90 giorni dalla seconda dose, del 52% tra 91 e 120 giorni, del 44% oltre 120 giorni e del 63% dopo la terza dose.