Ha preso il via ieri mattina dalla Lombardia, seguita a ruota da Sicilia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, la somministrazione del vaccino Nuvaxovid dell’azienda Novavax.
Si tratta di un tipo di vaccino che, essendo a base proteica e quindi molto più simile a quelli tradizionali rispetto a quelli Mrna, potrebbe convincere anche le persone che finora hanno deciso di non vaccinarsi.
Il nuovo strumento di contrasto alla diffusione del Covid-19 potrà essere usato su tutti i soggetti, a partire dai 18 anni di età, che non si siano ancora accostati ad alcun tipo di vaccino. È previsto un ciclo di due dosi da inoculare a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.
In Lombardia, regione battistrada dove la struttura commissariale per l’emergenza Covid-19 ha già consegnato 174 mila dosi, nella prima giornata di apertura dei 16 centri vaccinali provvisti del nuovo vaccino, si contavano già 276 adesioni, di cui ben due terzi (189) ultracinquantenni. In questa regione, Novavax non si potrà scegliere ma sarà destinato a tutte le prime dosi over 18, riservando il 50% delle scorte per le seconde dosi dello stesso vaccino.
In Calabria, Lazio, Liguria, Valle D’Aosta, Umbria e Campania le somministrazioni partono da oggi. Nel Lazio saranno disponibili circa 5 mila dosi al giorno. Gli hub dedicati al nuovo vaccino, secondo quanto si è appreso, saranno 22 in tutto il territorio regionale. In Trentino, sempre domani, si potrà iniziare a prenotare la dose, mentre in Puglia nella giornata di giovedì è previsto un open day con dosi Novavax.
Per la Toscana l’avvio delle vaccinazioni è imminente, con il governatore Eugenio Giani, che si augura che, attraverso questo nuovo siero «anche quel residuo numero di no-vax, viste le caratteristiche del vaccino, possa cogliere al volo l’occasione per fare il loro dovere nei confronti della comunità, ovvero vaccinarsi, e di non nascondersi e trincerarsi dietro al fatto che diminuiscono i contagi».
L’avvio delle somministrazioni Novavax potrebbe far riprendere il ritmo delle nuove vaccinazioni, visto che domenica in tutta Italia sono state solo 2.185 le nuove prime dosi inoculate. In Italia oltre cinquanta milioni e seicentomila persone hanno ricevuto almeno una dose.