Mafia, arrestati il medico Guttadauro e il figlio: organizzava traffico di droga e disprezzava nuovi boss

Mafia, arrestati il medico Guttadauro e il figlio: organizzava traffico di droga e disprezzava nuovi boss

I Carabinieri del Ros, con il supporto di quelli del Comando Provinciale di Palermo e dello Squadrone Cacciatori Sicilia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di Giuseppe Guttadauro, noto come `il dottore´, già primario dell’Ospedale Civico di Palermo, posto agli arresti domiciliari, e del figlio Mario Carlo Guttadauro, trasferito in carcere.

Entrambi sono indagati per delitti di associazione di tipo mafioso. Ai due viene contestata l’appartenenza alla famiglia di cosa nostra di Palermo-Roccella, (inserita nel mandamento di Brancaccio-Ciaculli) e l’intervento sulle più significative dinamiche del mandamento mafioso di Villabate-Bagheria. Le indagini hanno svelato le sue frequentazioni di ambienti facoltosi della Capitale.

Il dottore sarebbe intervenuto, con la promessa di un lauto compenso, per risolvere un contenzioso da circa 16 milioni di euro che una ricca donna romana aveva con un istituto bancario. Guttadauro non avrebbe esitato a prospettare la possibilità di usare la violenza se il suo intervento non fosse riuscito a dirimere la vertenza. Guttadauro avrebbe, in quel caso, incaricato qualcuno di malmenare chi avrebbe ostacolato la soluzione della vicenda.

Nello stesso contesto risultano indagati, ma non destinatari di provvedimenti cautelari, altri tre cittadini palermitani, di cui tre ritenuti essere affiliati alla famiglia di Palermo-Roccella e due, in concorso con Guttadauro figlio, di lesioni aggravate. Le indagini hanno documentato che Giuseppe Guttadauro, delegandone l’esecuzione al figlio Mario Carlo, si sarebbe occupato di risolvere i contrasti che erano sorti a Palermo riguardo all’esecuzione di lavori che dovevano essere realizzati presso un’importante struttura industriale nella zona di Brancaccio.

Le intercettazioni hanno inoltre rivelato le aspre critiche mosse dal `dottore´ alle nuove generazioni di mafiosi, innescate dalla notizia della collaborazione con la Giustizia di Francesco Colletti Francesco, e la preoccupazione per le dichiarazioni di Filippo Bisconti, nonché l’esigenza, comunicata apertamente al figlio, di «evolversi» pur rimanendo ancorati ai principi di cosa nostra. Il quadro indiziario ha evidenziato come Guttadauro fosse pure intervenuto per regolare l’attività di traffico di stupefacenti condotta da un pregiudicato bagherese e i rapporti di quest’ultimo con i vertici pro-tempore della famiglia mafiosa di Bagheria.

Giuseppe Guttadauro, inoltre, avrebbe progettato un traffico di stupefacenti con l’estero, finanziato dai sodali palermitani, avvalendosi di un soggetto albanese per reperire hashish e prevedendo, contestualmente, un canale per l’approvvigionamento di cocaina dal Sud America. In tale ultimo ambito, avrebbe avuto un ruolo anche un assistente di volo, in documentati rapporti con Guttadauro, che avrebbe dovuto trasportare 300 mila euro in Brasile nel momento in cui il carico di droga dal Sud America fosse arrivato in Olanda. Dalle indagini è anche emerso come Guttadauro godesse di `considerazione´ in alcuni ambienti romani, e gli sarebbe stato richiesto di intervenire, dietro la promessa di un lauto compenso, per risolvere un contenzioso dell’ammontare di 16 milioni di euro che una facoltosa donna romana aveva con un istituto bancario.

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