Mattarella succede a se stesso: Camere in seduta comune per il giuramento del Capo dello Stato

Mattarella succede a se stesso: Camere in seduta comune per il giuramento del Capo dello Stato

Ancora poche ore e poi Sergio Mattarella succederà a se stesso.

Il presidente della Repubblica, eletto sabato scorso dal Parlamento in seduta comune con un consenso amplissimo, entrerà nell’aula della Camera alle 15,30 per giurare sulla Costituzione.

Da quel momento sarà formalmente il nuovo Capo dello Stato, dopo aver ricevuto la comunicazione dell’avvenuta elezione dai presidenti di Camera e Senato. Anche per il giuramento le Camere sono convocate in seduta comune, ma quest’anno le regole per gli ingressi saranno regolate dal rispetto delle norme sulla pandemia: tutti e 1009 i grandi elettori potranno assistere in Aula (deputati e senatori nell’emiciclo, i 58 delegati regionali dalle tribune) ma è previsto il solo intervento del nuovo presidente della Repubblica, con un tempo massimo stimato in 40-50 minuti. Le speranze degli italiani in una fase di uscita dalla pandemia, il ruolo centrale del Parlamento sul fronte interno, la crisi ucraina e il peso dell’Italia nella nuova Europa sul fronte internazionale. Si dipanera’ su questi due filoni il discorso di insediamento di Mattarella. Un discorso di una ventina di minuti, per il quale c’è molta attesa, perché servirà a capire quale sarà il registro con il quale il presidente intende interpretare il suo secondo settennato. Eletto sabato scorso con 759 voti, secondo più votato dopo Sandro Pertini, a Mattarella sono giunti subito migliaia di messaggi di cittadini e decine di messaggi dai capi di Stato di tutto il mondo.

La cerimonia di giuramento è rodata da oltre settant’anni di cerimoniale ma l’eccezionalità del bis e le regole anti Covid modificheranno un po’ le procedure. Intorno alle 15 il Segretario generale della Camera andrà al Quirinale per accompagnare Mattarella a Montecitorio con una scorta di Carabinieri motociclisti. Il nuovo presidente arriverà a Montecitorio mentre le campane del palazzo risuonano, entrerà in aula, giurerà nelle mani del presidente della Camera e poi svolgerà un discorso che viene considerato indicativo delle linee guida a cui intende ispirare il suo settennato. Una volta terminato il giuramento, la campana di Montecitorio suonerà nuovamente a distesa e verranno sparate 21 salve dal cannone del Gianicolo. Il neo Presidente verrà a questo punto `preso in carico´ dal cerimoniale del Quirinale.

A piazza Montecitorio ascolterà l’esecuzione dell’Inno nazionale, passerà in rassegna il drappello d’onore e, accompagnato dal presidente del Consiglio, renderà omaggio al Milite ignoto all’Altare della Patria, mentre il cielo romano sarà solcato dalle Frecce tricolori. Scortato dai Corazzieri a cavallo, a bordo della Lancia Flaminia presidenziale, Mattarella si recherà al Quirinale. Sul Torrino verrà issato lo stendardo presidenziale accanto alla bandiera italiana e a quella europea, stendardo ammainato all’uscita del Presidente dal Palazzo pochissime ore prima. Una volta ricevuti gli onori militari nel cortile d’onore del palazzo, nella sala degli Arazzi di Lille il Presidente saluterà con un breve discorso le alte cariche dello Stato. In considerazione della pandemia, il parterre di persone ammesse all’incontro sarà ridotto e i giornalisti potranno seguire l’evento che si svolgerà al Quirinale attraverso la diretta di Rai Uno o lo streaming sul sito del Quirinale. Terminata la cerimonia, il presidente del Consiglio rassegnerà le sue dimissioni di prassi che, sempre di prassi, verranno respinte. Terminate le cerimonie di insediamento il tredicesimo Presidente sarà in carica per il suo mandato.

Quello che si apre per Sergio Mattarella sarà un settennato impegnativo. La rielezione quasi unanime del Parlamento, il favore popolare e la macchina del Quirinale ben rodata mettono il Presidente in una situazione favorevole, ma gli impegni che il Paese deve affrontare e le fibrillazioni della politica sono problemi che non sfuggono ai radar del Colle. Il Capo dello Stato non ha poteri esecutivi, il suo ruolo è di garante della Costituzione ma la sua moral suasion è sempre stata un elemento fortissimo nei momenti cruciali, così come i rapporti internazionali consolidati in questi anni. Nei principali passaggi politico-istituzionali che l’Italia dovrà affrontare nei prossimi anni l’inquilino del Colle sarà necessariamente un punto di riferimento nell’arco di tre legislature. Già i primi mesi del settennato vedranno il governo impegnato a raggiungere gli obiettivi che dovrebbero portare a giugno 24,1 miliardi targati Bruxelles. Un tour de force per ministeri, Parlamento e amministrazioni locali. Poi di nuovo 55 obiettivi per incassare 21,8 miliardi a dicembre 2022, 27 obiettivi per i 18,4 miliardi di giugno 2023 e così fino a tutto il 2026. Ma mentre l’esecutivo sarà impegnato nell’attuazione del Pnrr, i partiti saranno alle prese con le elezioni amministrative di primavera e, se passeranno, anche con i referendum su giustizia, eutanasia, droghe leggere. Nella tornata delle amministrative si voterà in ventitré i capoluoghi di provincia, e in particolare a Genova, Palermo, Catanzaro, L’Aquila, Verona, Parma e Padova. In autunno poi si voterà per le elezioni regionali in Sicilia. Intanto in Europa la Francia sarà chiamata alle elezioni presidenziali: il 10 aprile Emmanuel Macron, che ha firmato con Mario Draghi il Trattato del Quirinale sotto gli occhi di Mattarella, si giocherà la riconferma e anche l’Ungheria di Orban, oltre alla Svezia e alla Slovenia, saranno chiamati a un voto che sarà determinante per i futuri equilibri a Bruxelles. Equilibri interni e internazionali ai quali Mattarella guarda con attenzione. E che saranno al centro della sua agenda per i prossimi anni.

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