«Ci siamo stufati di essere messi sempre all’ultimo posto nell’agenda dei nostri politicanti…»:
così Luigi Nicolosi, rappresentante al quinto anno del liceo classico «Spedalieri» di Catania che stamattina assieme a una delegazione di studenti di Catania ha deciso di seguire le lezioni in Dad all’ingresso della scuola.
«Chiediamo un rientro in sicurezza per tutti gli studenti. E soprattutto non accettiamo la Dad come misura emergenziale per supplire alle mancanze dei nostri governanti le promesse mai mantenuta». Il comitato studentesco del liceo «Spedalieri» rivendica una «scuola che sia realmente sicura ma ad oggi è sotto gli occhi di tutti come non lo sia».
Tenere le scuole aperte «è prioritario», aggiungono gli studenti, «ma in assenza delle misure necessarie e dunque a causa dell’assoluta negligenza dei nostri governanti, bisogna giungere a nuove soluzioni; la Dad non lo è di certo, piuttosto risulta essere una delle problematiche più ostiche. Tornare nella spirale infernale del fare lezione da dietro una webcam non è una misura attuabile sul lungo termine. La didattica a distanza non può più essere utilizzata in maniera emergenziale per coprire e sostituire i mancati interventi necessari alla sicurezza nelle scuole».
Una «narrazione ciclica», aggiunge Nicolosi:
«Ogni qualvolta ci si ritrova dinanzi a un’impennata di contagi, ci viene ripetuto come `ormai sia troppo tardi´, che `le misure necessarie non sono state attuate in tempo´, che `si potevano fare tante cose ma ormai ci si ritrova pressoché a ridosso del rientro´ e quindi come `extrema ratio bisogna´ ricorrere alla Dad. Questa narrazione non possiamo più accettarla. Ci siamo stufati».