Per tirare la volata a se stesso, il presidente della Regione Siciliana – in una intervista al quotidiano La Sicilia – definisce quello da lui guidato “il governo più solido e stabile che abbia avuto la Sicilia negli ultimi vent’anni”.
Glissa sull’imminenza della chiusura di un accordo con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.
“Con lei ci conosciamo da tanti anni. È riuscita in un’impresa alla quale non credevo e oggi si è data l’obiettivo di unire il fronte conservatore. Stiamo dialogando e basta».
“Ho incontrato diverse volte in questi anni Salvini – prosegue Musumeci – col quale ho parlato prima di tutto dei problemi dei siciliani. Ho sempre trovato ascolto. Anche quando abbiamo parlato di politica c’è stato grande rispetto da parte di entrambi. Lo stesso rispetto nutro per il presidente Berlusconi da sempre. Ci siamo sentiti poco prima di Natale”.
“Amministrare bene – afferma Musumeci – per me è la risposta unica a partiti, avversari, leader e cittadini. Ma se prevalesse un giudizio diverso, pronto al confronto. Non accetto `buonuscite´ per fare un passo indietro”.
“Io e Miccichè – spiega il governatore siciliano – siamo diversi. Alla nostra età meglio accettarci. In malafede chi ci fa litigare. Il fratello? La tecnocrazia non dà risultati. Stancanelli? Non capisco il suo risentimento unilaterale. I collaboratori suggeriti da lui sono ancora con me. Cateno De Luca? Per Messina, la Regione ha fatto molto. L’insulto non è un metodo ma io dialogo con tutti. Lombardo? Non credo che abbia avuto rapporti con la mafia. Coalizione aperta alla Dc di Cuffaro? Non direi no”.