La terza dose di vaccino anti covid “è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto.
Dopo l’ultimo parere di Aifa”, l’Agenzia italiana del farmaco, “sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti”. Questo l’annuncio sui social del ministro della Salute, Roberto Speranza. Il via libera alla terza dose di vaccino con un anticipo di ben un mese rispetto a quanto previsto finora, sarebbe arrivato da Aifa e Cts prima dell’annuncio del ministro, come emerso durante la riunione tra governo e regioni a Palazzo Chigi. Nella tarda serata, quindi, la circolare: somministrazioni anticipate del ‘booster’ al via a partire da mercoledì 24 novembre.
IL TESTO DELLA CIRCOLARE
‘Visto il parere della Cts di Aifa, tenuto conto dell’attuale condizione di aumentata circolazione virale e ripresa della curva epidemica e in un’ottica di massima precauzione, si rappresenta che, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della relativa determina a cura di Aifa, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-Sars-CoV-2/Covid-19, l’intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose “booster” (di richiamo) con vaccino a m-Rna, alle categorie per le quali è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con una unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati per la stessa (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty di Pfizer/BioNTech; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax di Moderna), è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”. E’ quanto si legge nella circolare del ministero della Salute in Gazzetta domani e in vigore da mercoledì.
”Si coglie infine l’occasione per ribadire quanto già comunicato circa la possibilità, nell’ambito della medesima seduta vaccinale, di cosomministrare un vaccino a m-RNA anti-Sars CoV-2/Covid-19 (sia in caso di ciclo primario che di richiamo) e un vaccino antinfluenzale, nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale”.
IL MINISTRO: “VALUTIAMO ALTRE SCELTE NELL’INTERESSE DEL PAESE”
Sulla lotta alla pandemia di coronavirus in Italia, “sono ore molto delicate in cui stiamo valutando ulteriori scelte da compiersi nell’interesse del Paese dentro questa battaglia ancora aperta contro il virus”, aveva affermato poco prima il ministro della Salute in un videomessaggio inviato in occasione del workshop nazionale di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) sul tema ‘Pnrr: le opportunità per la componente di diritto privato del Ssn e il ruolo delle Regioni e delle Province autonome’. “Non vi è dubbio – continuava il ministro – che nei prossimi giorni questa sarà ancora la priorità: tenere la curva sotto controllo ed evitare l’esplosione del contagio che stiamo vedendo in tanti altri Paesi europei”.
Contenere la nuova ondata di Covid-19 è uno “sforzo essenziale, fondamentale – ha evidenziato – che ci vede impegnati in modo particolare nella campagna di vaccinazione”. Oggi, ha spiegato ancora, “superiamo l’87% di italiani oltre i 12 anni che hanno fatto la prima dose” di vaccino Covid-19: “Un dato molto molto rilevante, che” però “deve essere considerato non un punto d’arrivo, ma ancora una tappa. “Ogni vaccinato in più significa avere uno scudo più forte e poter affrontare meglio le prossime settimane”, in “questa fase di gestione del Covid che è ancora densa di sfide e di insidie”, ha precisato.