Uno sciame di detriti di satellite minaccia l’Iss e costringe l’equipaggio della Stazione spaziale internazionale (Iss) a cancellare gran parte delle attività programmate per il timore di una possibile collisione.
Gli Stati Uniti criticano la Russia, che avrebbe eseguito un test con apparecchiature antisatellite provocando il caos. Risultato: sette occupanti della stazione sono stati costretti a rifugiarsi nella navicella di emergenza Crew Dragon, a bordo della quale sarebbero tornati rapidamente sulla Terra in caso di impatto. Secondo quanto riferito dall’astronauta russo Piotr Dubrov, non ci sarebbero stati segni di impatto con i detriti.
Gli Stati Uniti hanno stigmatizzato il test russo, definito “un atto imprudente e pericoloso”.
Washington “non tollererà” azioni che mettano a rischio gli interessi nazionali. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha dichiarato – come riferisce la Cnn – che il test “aumenterà in maniera significativa il rischio per astronauti e cosmonauti dell’Iss, nonché per altre attività umane nello spazio”. Il no della Russia “alle armi spaziali è ipocrita”.
Il test antisatellite avrebbe prodotto “centinaia di migliaia di detriti”, quelli tracciabili sarebbero oltre 1.500 e ora “minacciano gli interessi di tutte le nazioni”.
Gli astronauti si trovano anche ad affrontare una perdita nel modulo russo Svesda, forse dovuta all’usura, anche se l’agenzia spaziale russa ritiene che eventuali perdite non rappresentino un pericolo per l’equipaggio.