Stasera l’assise civica paternese sarà chiamata a votare il piano di riequilibrio necessario per evitare il dissesto finanziario.
Si tratta di un piano da 29.160.000 mila euro di massa passiva elaborata dall’amministrazione comunale. Ieri sera è arrivato il parere negativo da parte del collegio dei revisori dei conti, mentre la commissione al bilancio presieduta da Agata Marzola, riunitesi ieri pomeriggio, sul piano del riequilibrio finanziario cosi come elaborato dalla giunta comunale non si sarebbe espressa proprio perché manca la relazione e il parere dei revisori contabili.
Sulla vicenda la vice presidente del consiglio Martina Ardizzone ha evidenziato sulla propria social che “questo piano di riequilibrio è molto carente in tanti aspetti.
Avrebbe dovuto essere un documento di programmazione preciso, con scadenze certe sugli impegni da prendere e con previsioni credibili, invece si è rivelato essere simile ad una “lista dei buoni propositi”, esattamente come quella che viene fatta a Capodanno e che viene poi, puntualmente, disattesa. L’amministrazione si impegna, in questo piano, -si legge nel post della vice presidente del consiglio- a portare avanti diverse azioni che condurranno ad una migliore gestione economia finanziaria ma la verità è che avrebbe dovuto farlo già anni fa, quando lo affermava la Corte dei conti, quando lo affermavano i revisori, quando lo affermavamo noi in Consiglio Comunale. Che il piano sia carente non lo dico io, lo affermano i revisori che hanno depositato un parere al Piano che “non può essere favorevole”, per diversi motivi.
A questo punto, credo che l’amministrazione debba mettersi seriamente una mano sulla coscienza e ammettere le proprie responsabilità. La città lo richiede. Il dissesto non lo vogliamo noi; il dissesto c’è già, solo che si è tentato di nasconderlo dietro luminarie e spettacoli pirotecnici”.
Un piano di riequilibrio da 29.160 mila euro di massa passava: ossia oltre 26 milioni e 500 mila euro di euro relativo al disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2020, nonché due milioni e 100 mila euro di debiti fuori bilancio; a questi bisogna aggiungere oltre 550 mila di debiti fuori bilancio da riconoscere. In sostanza si tratta di un piano di riequilibrio ridistribuito in 20 anni fino al 2040. Un piano ripartito in questo: nel 2021 previsto un esborso pari a tre milioni e 500 mila euro comprendente i debiti fuori bilancio (pari a oltre 2.100.000 mila euro) e una parte del disavanzo di amministrazione pari a un milione e 300 mila.
Dal 2022 fino al 2040 il comune deve prevedere una somma di 1.300.000 mila euro. Piano che deve essere approvato dal consiglio comunale entro domani sera per essere successivamente inoltrato al Ministero dell’Interno e alla Corte dei Conti regionale. Se non dovesse essere approvato così come proposto dalla giunta municipale il comune di Paternò andrebbe in dissesto.