La foto del G20: i grandi della terra non possono esistere senza la cura dell’uomo

La foto del G20: i grandi della terra non possono esistere senza la cura dell’uomo

«Il mondo rinasce solo insieme».

La foto del G20: i grandi della terra non possono esistere senza la cura dell’uomoÈ una delle espressioni più forti del G 20 di Roma che si avvia alla conclusione di oggi. Mario Draghi, il primo ministro italiano parla di “multilateralismo” e Sergio Mattarella ricorda a tutti che il clima è una priorità.

Assenti i capi di stato russo e cinese, Vladimir Putin e Xi Jinping, e questa non è una buona cosa.
Papa Francesco osserva e si confronta con i grandi della terra, spera e sostiene le politiche ambientali e di tutela della dignità dell’uomo. La donna è uno dei temi affrontati oltre ai dazi, alla tassa minima sulle grandi multinazionali (Amazon, ecc.) e i vaccini.

Si trova un accordo quasi per tutto, forse sul clima siamo ancora lontani ma è necessario insistere. Un cordone di sicurezza mai visto, dentro e attorno a Roma. L’Italia è accogliente, bella e affascinante.

Alcuni dettagli fanno la differenza.

Un incontro, anche se tra i grandi della terra, è l’occasione per raccontare un Paese che vuole ritrovare se stesso, che si rialza faticosamente dopo un periodo terribile. L’Italia vuole tornare ad essere Italia. Un terra ricca di risorse culturali, di creatività, di bellezza, di innovazione e di umanità. Lo vuole, con tutta se stessa, ma deve scrollarsi di dosso quel provincialismo che spesso la divora, quella tendenza a storicizzare ogni cosa, rifugiandosi in una “tradizione” come paura all’innovazione. Quel piangersi addosso che in quest’ultimo anno, lo sport – con le sue impressionanti vittorie – ha cancellato dai nostri sguardi. L’Italia è storia e innovazione, è passato e futuro, è conservazione e modernità, è classicismo e futurismo. Ne deve essere consapevole, perché portatrice ancora oggi di civiltà.

Questione di stile, di cultura dell’accoglienza, di eleganza.

La foto del G20: i grandi della terra non possono esistere senza la cura dell’uomoAlcune liturgie sono emblematiche. Le visite dal Papa, le passeggiate al Colosseo, la colazione a villa Pamphilj e la cena al Quirinale, i lavori svolti nella Nuvola di Massimiliano Fuksas, sono i luoghi e le atmosfere che hanno “coccolato” i capi di stato di tutto il mondo. Memoria e modernità, dal Colosseo alla Nuvola, un preciso messaggio, una strategia comunicativa perfetta. La fotografia dell’Italia di oggi. Per nulla incastrata nella storia, o vittima del suo passato, al contrario, proiettata verso un futuro che non prescinde dalla storia, che diventa musa, reinterpretata attraverso una “mimesis” raffinata.

Il Capolavoro di questa iconografia dinamica che ha impreziosito il G 20 è la foto che passerà alla storia, quella dove i grandi della terra sono immortalati insieme a medici, infermieri e volontari; quegli eroi silenziosi del nostro tempo che sono stati impegnati in prima linea per combattere la più dura battaglia: il Covid. Una foto che commuove, che incoraggia a vedere con ottimismo il tempo che verrà. Un’immagine di copertina che colpisce, un messaggio chiaro a tutti: i grandi della terra non possono esistere senza la cura dell’uomo. Una presenza simbolica, che diventa iconografia parlante. Medici, infermieri, volontari, gente comune che ha dedicato la propria vita e il proprio tempo agli altri. Insieme a chi deve prendere decisioni difficili sul futuro della terra.

L’Italia è portatrice di questo messaggio:

lo fa con il suo primo ministro Draghi, lo fa con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, “nessuno può farcela da solo” è il grido che viene dalla gente e che trova in quell’uomo mite dalla voce soave, la sua voce più autorevole. I grandi della terra persino alla Fontana di Trevi per il lancio della monetina, perché chi non vuole tornare in Italia, a Roma un’altra volta? Anche le manifestazioni di dissenso sono circoscritte e civili, nel rispetto del vivere democraticamente. Questa è l’Italia che vogliamo, anche il silenzio provvisorio delle opposizioni, garbato e istituzionale, una bella pagina di storia per questo Paese. Ogni tanto ci vuole.

La foto del G20: i grandi della terra non possono esistere senza la cura dell’uomoMa quella foto rimbalza su tutti i social, ci fa sentire parte di una comunità, riconosce a quelle categorie che hanno rischiato più di tutti in questi ultimi due anni, il giusto merito. Un esercito di piccoli eroi che ha collezionato vittime e martiri, che ha offerto la propria vita, sull’altare di questo tempo drammatico. Rialzarsi, reagire, andare avanti. Ma che bella quella foto, dove ci siamo tutti, anche noi. Siamo tutti li, abbracciati con mille uniformi, di tanti colori. Siamo affianco ai grandi della terra, che spesso devono prendere delle decisioni senza poter sentire tutti noi, forse soli dentro quelle stanze del potere che non fanno sentire gli odori e le voci della gente semplice. Per questo motivo quella foto è una rivoluzione, un cambio di rotta, una speranza. Che nessuno speculi su questa nuova energia civica.

Ci farebbe piacere che qualcuno degli operatori sanitari o dei volontari, possa aver scambiato qualche idea, manifestato una riflessione, ma credo che la loro stessa presenza sia già un messaggio chiaro per tutti. Nessuno può farcela da solo. Ritrovare l’umanità delle cose è una necessità, una priorità, un’esigenza condivisa. Il rispetto della dignità di tutti è un obiettivo da perseguire, il rispetto delle diversità, delle differenze, delle divergenze, delle difformità. Sono le diversità che hanno permesso l’evoluzione di tutte le specie in questo pianeta. I recinti culturali e biologici hanno determinato l’estinzione. Ripartiamo da quella foto, da quel messaggio, parliamone con i nostri figli, con i nostri studenti, amici e colleghi di lavoro, con i nonni e le zie. Ripartiamo da lì, come fosse un’opera d’arte da leggere e studiare. Il potere di una foto. Allora bravi a chi ha pensato a questa immagine, brava Italia, abbiamo detto con l’arte quello che volevamo dire: umanità, inclusione, accoglienza, memoria, innovazione, sviluppo, equità, solidarietà, sicurezza, futuro. Allora se qualcuno vuole proprio fare un applauso lo faccia adesso, perché in altre occasioni è stato inopportuno.

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Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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