Salgono i ricoveri dei pazienti e le terapie intensive occupate in Italia.
Sardegna e Sicilia le regioni più vicine a ritornare in zona gialla, con regole e misure anti-Covid più rigide rispetto a quelle attuali.
Secondo il bollettino del 17 agosto sono 3.472 le persone ricoverate nei reparti ordinari (+138), mentre in rianimazione ci sono 423 pazienti, 19 in più rispetto al giorno precedente, con 49 ingressi quotidiani, il dato più alto dallo scorso 22 maggio. Il bollettino segnala 5.273 nuovi casi rilevati su 238.073 test giornalieri, con una percentuale di positivi del 2,2% . Le vittime dall’inizio della pandemia sono 128.510, i casi totali compresi morti e guariti arrivano a 4.449.606.
La Sicilia supera per la prima volta la soglia del 15%,
prevista dai nuovi parametri fissati dal governo, per i ricoveri in area medica non critica. Secondo i dati rilevati da Agenas al 16 agosto, la regione si attesta infatti al 16% del tasso di occupazione dei reparti con un aumento dell’1%. In rialzo anche il valore della Calabria al 14% (+1%), della Sardegna a 9% (+1%) e della Basilicata al 10% (+1%).
La Sardegna, invece, supera la soglia massima di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive da parte di pazienti Covid, fissata al 10%, attestandosi all’11%, dopo l’aumento di un punto percentuale registrato ieri.
La saturazione dei reparti non dipende solo dal numero assoluto di ricoverati, ma anche dalla capacità di accoglienza, dunque su un numero relativamente basso di posti letto in terapia intensiva, come quello di cui dispone la Sardegna, è bastato un nuovo ingresso per far superare la soglia (in totale i pazienti in intensiva, a ieri, erano 22 in totale).
Per quanto riguarda le altre regioni, subito dopo la Sardegna si attesta la Sicilia con un 9%, dato stabile da 4 giorni. A seguire il Lazio stabile al 7%, la Toscana al 6%, Liguria e Puglia al 5%.
Sale il tasso di occupazione, da parte dei pazienti Covid, nei reparti di terapia intensiva in Italia. La media nazionale si attesta al 5% con un incremento dell’1%, arrivato dopo 7 giorni stabili al 4%.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei reparti non in area critica, resta stabile da tre giorni al 6%.