“Se vogliamo passare una buona estate dipende tutto da noi. Credo che oggi abbiamo perso un po’ il senso di responsabilità che è stato l’elemento determinante dei mesi precedenti”.
Lo dice Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata di Roma.
Secondo Andreoni per arginare il contagio “va fatta una grande attività di tracciamento e ridotta al massimo la circolazione del virus. E poi dobbiamo ridare fiducia alle persone e riportarle negli hub. Vaccinarsi dev’essere la scelta prioritaria” e la vaccinazione va completata perché ” chi si vaccina a metà non solo rischia di ammalarsi ma partecipa alla selezione di nuove varianti più resistenti e pericolose”.
“La maggiore circolazione del virus tra i giovani dipende dal fatto che da un lato loro sono i meno vaccinati, perché le somministrazioni sono andate avanti per classi di età, e dall’altro sono quelli che si spostano di più. Soffrono meno la violenza del virus ma possono portarlo nelle case e trasmetterlo ai più fragili: ci sono ancora 2,4 milioni di over 60 non vaccinati”.
Cosa pensa dell’estensione del Green Pass? “Più che per limitare la vita sociale, credo sia utile in termini motivazionali: spingere chiunque possa a vaccinarsi in una fase di oggettiva e pericolosa ripresa della epidemia. Ma solo a patto che venga consegnato dopo il completamento dell’intero ciclo vaccinale”.