“So molto bene cosa sia l’AS Roma. Conosco la tifoseria, conosco la passione, e se pensi che il progetto sia: ‘Domani arrivo e dopodomani vinciamo’,
beh, questo non è un progetto.
Quello della Roma è un progetto con il quale la proprietà intende lasciare un’eredità per gli anni a venire”. Lo ha detto Jose’ Mourinho in una intervista pubblicata sul sito della As Roma. La società, ha aggiunto, “Intende fare qualcosa di importante per il club, lavorando a un progetto che sia sostenibile. Vuole creare le basi per il successo.
Spero che questo successo possa arrivare mentre io sarò qui.
Perché il contratto che ho firmato è un contratto triennale. Magari sarà solo il primo contratto, forse un giorno ne firmerò un secondo. Spero che i risultati del nostro lavoro si potranno vedere mentre io sarò qui. Voglio davvero che questo accada. Ma affrontiamo una cosa alla volta. Sono molto contento di fare parte di questo progetto. E, lo ribadisco, non è il progetto di qualcuno. E’ il progetto dell’AS Roma”.
“Sono migliorato molto. Dico sul serio, sono un allenatore migliore. Perché penso che questo sia un lavoro in cui l’esperienza conti molto” continua l’allenatore.
“Dopo l’Italia sono andato al Real Madrid, che è stata un’esperienza incredibile, e ho realizzato il mio sogno di vincere in Italia, in Inghilterra e in Spagna. Poi sono tornato in Inghilterra, perché lì c’è la mia famiglia, ed è lì che volevo tornare. Ho addirittura vissuto l’esperienza estrema di portare una squadra in finale e poi di non giocare quella finale. Qualcosa che pensavo non sarebbe mai successo nella mia carriera. E invece è successo”.
L’allenatore portoghese crede poi che l’adattamento non sarà molto difficile visto il suo passato all’Inter. “Un conto è arrivare in un Paese per la prima volta, dove devi partire da zero e imparare moltissime cose. Ma non è il mio caso. Conosco l’Italia come Paese, conosco la cultura calcistica italiana, so qualche cosa anche della Roma, perché quando allenavo in Italia, la Roma era la mia principale antagonista. Era la squadra che lottava con noi per aggiudicarsi i trofei. Quindi, penso di essere in una posizione migliore ora rispetto a quando sono arrivato in Italia per la prima volta nel 2008”, conclude.