Giugno sarà il mese della ‘spallata’ nella campagna vaccinale italiana, grazie all’arrivo di 20 milioni di dosi e a settembre si conta di poter arrivare all’immunità di gregge, in linea con le previsioni e nonostante i ritardi.
“A giugno si potrà dare ancora più velocità a una campagna che ha già superato i 20 milioni di somministrazioni” dice il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario del governo per l’emergenza Covid in una intervista al Messaggero, “la questione degli approvvigionamenti è cruciale: abbiamo lavorato molto anche per aumentare la potenzialità della macchina che ha dimostrato di poter fare mezzo milione di iniezioni al giorno”.
Il generale si aspetta di vedere “a giugno protetta la stragrande maggioranza delle persone più vulnerabili ed esposte” ma avverte che “occorre continuare lo sforzo sulle fasce over 60 per poi agire in parallelo sui più giovani”.
E cita una “buona pratica” che è quella della provincia autonoma di Bolzano “che ha vaccinato la quasi totalità dei propri soggetti fragili raggiungendolo praticamente casa per casa”.
Sui divari tra regioni, poi, avverte:
“La campagna non è una gara: una stessa regione può far registrare ottimi risultati in una fascia di età e avere bisogno di accelerare in un’altra”.
Quanto al raggiungimento dell’immunità di gregge, “secondo il piano elaborato a marzo, che ipotizzava approvvigionamenti regolari in termini di tempo e di quantità, si era stimato che alla fine dell’estate avremmo avuto la copertura dell’80% per intero la platea da vaccinare”. Ma, continua il generale, “i tagli di alcune forniture la sospensione temporanea di AstraZeneca e Johnson & Johnson hanno provocato qualche rallentamento che si conta di recuperare grazie alle maggiori forniture previste per il terzo trimestre. L’obiettivo del Piano rimane invariato”.