CATANIA. Quattro anni e due mesi, pena già ridotta di un terzo per effetto del rito abbreviato, è la richiesta del pubblico ministero, Santo Di Stefano, per Orazio Di Grazia, giovane catanese, reo confesso di avere aggredito, il 2 settembre scorso, l’ispettore della polizia municipale di Catania, Luigi Licari, per mesi in coma a causa dei postumi di un brutto trauma al capo, aggredito durante un servizio in via del Rotolo a Catania. Oggi, dinanzi al Gup Giancarlo Cascino e’ iniziato il dibattimento con l’abbreviato, accordato, dopo che la Procura di Catania aveva chiesto il rito immediato. In avvio di udienza in tre si sono costituiti parte civile: i familiari dell’ispettore; l’Anvu, l’associazione professionale della polizia locale e il sindaco di Catania Enzo Bianco. Sentenza la prossima settimana.
Al processo oggi era presente la vittima Luigi Licari che ha detto: “Devo dire grazie a Dio che mi ha fatto svegliare… Ma anche a mio fratello Matteo ha fatto tanto. Lui, così come tanti altri, ha pregato affinché mi svegliassi e, grazie a Dio, così è stato. Non sono del tutto ripreso. Certo però non pensavo di svegliarmi dal coma”. Cosa Ricorda di quella tragica sera del 2 settembre in via del Rotolo? “Ricordo perfettamente tutto quello che è successo prima dell’accaduto quando ero in servizio e mi sono adoperato per far rispettare il divieto, invitando coloro che chiedevano di passare a cambiare strada per via del divieto. Poi non ricordo più nulla, non ho per nulla avvertito completamente alcun tipo di preparazione all’aggressione”.