Il sindaco di Paternò Nino Naso interviene sull’imminente passaggio della Sicilia da zona rossa quella arancione.
Il primo cittadino paternese ha scritto, sul proprio profilo social, una lunga riflessione, analizzando il fatto che con la zona arancione alcune categorie produttive riapriranno i battenti.
“Ho letto di alcuni ristoratori di Catania che nonostante le chiusure imposte dalla nostra classificazione di massima restrizione, hanno disobbedito e aperto al pubblico pur di sopravvivere – ha scritto Naso – La nostra è stata una “zona rossa” che non ho paura nel definire anomala: un’attività chiusa e l’altra aperta, con quelle attività chiuse senza adeguati ristori. Il nostro Comune ha fatto quel che ha potuto, ma con un Governo nazionale che agisce in questo modo incondizionatamente, senza tenere conto dei disagi arrecati ad un tessuto produttivo già parecchio compromesso, si è rischiata e si continua a rischiare la paralisi non solo economica ma anche sociale”.
Il sindaco evidenzia che la scorsa settimana ha incontrato i rappresentanti delle categorie dei commercianti e dei venditori ambulanti per raccogliere le loro preoccupazioni. Il sindaco li ha informati che della questione ha interessato la deputazione regionale siciliana.
“Ho fatto tutto il possibile e continuerò a farlo: i commercianti non possono essere lasciati soli. E intanto, godiamoci tutti questa nuova classificazione. La nostra città piange quasi 60 morti a causa del Covid – ha concluso Naso – il mio pensiero va anche a tutte quelle famiglie, alcune anche duramente colpite da più perdite, che si sono viste catapultate nel nulla a causa della morte dei propri cari. Sono vicino anche e soprattutto a loro, da sindaco e da uomo”.
A commento delle dichiarazioni di Naso è intervenuto Domenico Signorelli, consulente del lavoro ed esponente della sinistra paternese.
“Che un sindaco si mostri a fianco delle attività produttive va bene – ha scritto Signorelli – ma occorre di più. Apra un tavolo sul lavoro a Paternò, coinvolgendo il mondo delle professioni, le parti sociali e le aziende. Nel concreto, si apra un confronto con l’Inps per chiedere di definire, con urgenza, tutto l’arretrato relativo alle domande di cassa integrazione.
Ci sono centinaia di lavoratori che aspettano ancora i pagamenti. Chieda alla deputazione regionale – ha proseguito Signorelli- di far lavorare in tempi brevi le pratiche relative alla Crias per i prestiti agevolati per le imprese artigiane che attendono inspiegabilmente anche anni. Chieda un incontro con gli istituti di credito per sbloccare i mutui e i prestiti agevolati, così come previsto dai decreti ristori.
“Istituisca – ha concluso il professionista- a Paternò la zona franca con la nascita di uno sportello per il lavoro ed il lancio di un’agenzia per lo sviluppo che si occupi di reperire fondi comunitari per finanziare le attività nuove ed esistenti. Si riprenda il percorso con il Gal. Ora più che mai dobbiamo essere comunità solidale che deve avere per il futuro una strategia di crescita economica della città”.