Biancavilla: muore di covid Padre Antonino Tomasello, parroco dell’Annunziata. Fino all’ultimo vicino ai fedeli

Biancavilla: muore di covid Padre Antonino Tomasello, parroco dell’Annunziata. Fino all’ultimo vicino ai fedeli

di Alessandro Rapisarda da Prospettive – Servizio di informazione della Diocesi di Catania

È morto Padre Antonino Tomasello, parroco della chiesa “Santa Maria dell’Angelo Annunziata” di Biancavilla.

Aveva 68 anni ed era ricoverato all’ospedale della sua città da alcune settimane, dopo che le sue condizioni si erano aggravate a causa del Covid.

In una prima fase dell’infezione, il sacerdote non aveva manifestato particolari sintomi e tutti avevano sperato per un suo rapido rientro in parrocchia, ma dopo alcune settimane ha sviluppato una polmonite interstiziale bilaterale che ha reso necessario il trasferimento in ospedale a seguito di crisi respiratoria, è stato sottoposto prima al “casco” per aiutarlo nella ventilazione e dopo alcuni giorni con l’aggravarsi della situazione è stato trasferimento in terapia intensiva e intubato.

Ordinato sacerdote nel 1977 nella chiesa “Sacro Cuore” di Biancavilla dall’allora Arcivescovo Domenico Picchinenna, padre Tomasello è stato parroco nella chiesa “Cristo Re”, sempre a Biancavilla a ricoperto la carica di prevosto dal 2000 al 2007 presso la basilica “Maria Santissima dell’Elemosina” e per dieci anni è stato parroco della chiesa “Santissimo Salvatore” di Paternò ed infine è stato assegnato alla parrocchia che attualmente guidava “Santa Maria dell’Angelo Annunziata”.

In queste settimane Padre Tomasello, non ha mai smesso di incoraggiare le poche persone che riuscivano a contattarlo, e a far giungere in parrocchia parole di speranza e conforto.

«Questa emergenza ha cambiato la vita di tutti noi in questi lunghi mesi – scriveva Padre Tomasello ai suoi parrocchiani preoccupati per la sua salute – pian piano si registrano i grandi danni prodotti dal Covid sul mondo della scuola, su quello del lavoro, sulla salute pubblica… È iniziata una grande crisi.

Eppure, come diceva Papa Francesco nell’omelia di Pentecoste, “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla chiudendoci in noi stessi”.

Occorre offrire speranza, specialmente oggi, quando i segni di morte balzano gli occhi e si impongono attraverso i mezzi di comunicazione una speranza che rinsalda legami e diventa dimostrazione che stiamo vivendo un tempo di possibile rinascita sociale –concludeva – Anche noi siamo chiamati oggi a scuotere le nostre coscienze, perché se è vero che niente sarà più come prima, è vero anche che tutto potrà essere migliore rispetto a prima, ma solo se noi faremo la nostra parte».

Sconvolta la parrocchia e l’intera comunità di Biancavilla, che da settimane organizzava momenti di preghiera, nella speranza di un suo imminente recupero.

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