In rialzo i contagi da covid a Paternò.
Allo stato attuale sono stato accertati 328 casi (+64 rispetto agli ultimi aggiornamenti datati 30 dicembre) di cui 18 ospedalizzati. I soggetti posti in isolamento domiciliare sono 1785.
Si registrano purtroppo anche altri due decessi: si tratta di un uomo di 73 anni e di un donna di 87 anni; salgono cosi a 42 le vittime da covid nella cittadina paternese.
Ad Adrano sono 306 i soggetti attualmente positivi (+10 rispetto ai dai del 30 dicembre) di cui 12 in ospedale e 787 in isolamento.
In calo il numero dei positivi nella città di Biancavilla.
Allo stato attuale sono 145 quelle positivi ( – 17 rispetto all’ultimo bollettino ufficiale datato 28 dicembre) di cui 3 ospedalizzati e 480 in isolamento.
“Ancora una una volta sappiamo quanto sia importante riuscire a imporci il rispetto di quei comportamenti necessari a non far proliferare il virus – afferma il sindaco Antonio Bonanno. In attesa che si possa tutti accedere alla possibilità di vaccinarci, sappiamo che molto dipenderà da noi. Nel corso della mattinata di oggi sono stato in stretto contatto con i vertici dell’Asp ai quali stiamo fornendo liste ed elenchi per predisporre i vaccini da inviare alle strutture che ospitano gli anziani. È già partita nei giorni scorsi la vaccinazione per tutto il personale medico del nostro ospedale”.
A Mascalucia sono 148 i soggetti positivi di cui 8 ospedalizzati.
“In prossimità della riapertura delle attività scolastiche, questa amministrazione – ha scritto sulla propria pagina facebook il sindaco Vincenzo Magra– ha richiesto ed ottenuto autorizzazione da parte dell’Asp per effettuare nuovi screening per la popolazione scolastica e per l’intera cittadinanza, al fine di poter monitorare la situazione dei contagi sul territorio con maggiore frequenza ed attenzione”.
Proseguono senza sosta i controlli dei Carabinieri dei Nas alla ricerca delle strutture abusive che praticano le attività di prelievo e analisi per la ricerca del Covid-19.
A Catania i Nas hanno individuato tre professionisti che avrebbero articolato un sistema illecito di esecuzione di analisi e falsa refertazione.
Le indagini hanno permesso ai militari del Nucleo di identificare un infermiere professionale, in attività presso una struttura socio-assistenziale del circondario del capoluogo etneo, il quale – secondo i Nas – avrebbe eseguito abusivamente a privati test rapidi di provenienza sospetta.
Due medici, invece, avrebbero prodotto falsa certificazione da esibirsi presso l’Autorità Sanitaria per l’adempimento improprio di protocolli sanitari dei destinatari dei tamponi.
Nel corso dell’attività investigativa venivano sequestrati 25 kit diagnostici e 33 tamponi rino-faringei di dubbia provenienza, nonché referti in bianco che sarebbero stati prescritti dai i medici. Il valore del sequestro ammonta a circa 500 euro.
L’infermiere e i due medici sono stati deferiti all’autorità giudiziaria:
il primo dovrà rispondere di esercizio abusivo della professione sanitaria, i due professionisti di falsità ideologica in certificazione cliniche.