Sono arrivati di notte, a Pasqua, per guastare perfino la parola sorpresa. Il Palazzetto dello Sport di Paternò per i vandali di ogni specie è una prateria senza confini. Ci si può andare quando si vuole, tanto nessuno lo controlla. Funziona così dalle nostri parti: quando un posto è di tutti, vuol dire allora che non è di nessuno. E così gli imbecilli devastatori del Palazzetto si sono scatenati: hanno forzato una porta, aperto un estintore e poi messo tutto a soqquadro. Ciò che hanno combinato lo potete vedere dalle foto scattate dopo il raid.
Magari, chi lo sa, vedere le foto sui social dell’opera portata a termine rientra tra gli obiettivi dei vandali nostrani.
Fino a quando dovremo sopportare queste incursioni? E stavolta la domanda non è rivolta ad un pugno di decerebrati, costretti dalla vita ad alzare il proprio livello di adrenalina distruggendo tutto ciò che si ha intorno. La domanda è per quanti hanno un po’ di sale in zucca tra gli amministratori comunali cui spetta di vigilare sul Palazzetto dello Sport.
Prima che il testimone del disonore passi ad altri vandali, il Palazzetto va messo in sicurezza: occorre sia installato un antifurto e anche una serie di telecamere che controlli la struttura, scongiurando così altri raid di devastazione.
I vandali e gli incivili, a tutti i livelli, non possono averla vinta. Quel Palazzetto è dei Paternesi, è nostro. E’ arrivato il momento di rendercene conto.