Prima gli ha dato del ‘giovanottino’. Poi, nel corso dell’infuocata seduta consiliare dedicata alla mozione di sfiducia (il 7 luglio scorso), lo ha apostrofato chiedendogli se avesse finito di dire ‘minchiate’. –LEGGI QUI–
Ora – come se non bastasse – lo ha querelato per diffamazione per avere usato l’espressione ‘mascalzone’.
Il sindaco Nino Naso non deve vedere di buon occhio il consigliere Guido Condorelli (Paternò Unica) se è vero che lo ha maltrattato a più riprese per sferrare l’ultimo attacco querelandolo per diffamazione.
In un post pubblicato subito dopo aver ricevuto l’invito a non dire più minc…te, Guido Condorelli – figlio d’arte in politica – si è rivolto al sindaco di Paternò: “Oggi Cetto La Qualunque ha un erede, purtroppo reale non da film. Piango Paternò che non capì, che si svegliò e che spero avrà la forza di buttare fuori ‘a pedate’ questo mascalzone di 15^ classe…”.
L’epiteto, spiegano i linguisti, è un incrocio tra le parole ‘maniscalco’ e ‘scalzo’: un ‘garzone di stalla’, suggerisce l’enciclopedia Treccani aggiungendo che il termine si riferisce ad una persona priva di scrupoli o di scarso senso morale.
Il giovane consigliere super-votato alle ultime elezioni non s’aspettava certo di dare la stura alla carta bollata. Quando i Carabinieri lo hanno chiamato per procedere formalmente alla identificazione e notificargli la querela, ha capito però che Nino Naso fa sul serio.
“Al sindaco voglio dire che non ho paura di lui – dichiara al Corriere Etneo – questo è un atto che mira a intimidirmi. Ma io non mi farò intimidire”.
Condorelli si è già rivolto agli avvocati Enrico Trantino e Francesco Villardita per difendersi nella maniera migliore dall’offensiva scagliata contro di lui dal primo cittadino di Paternò.
Sorprende non poco la furia castigatrice del sindaco Naso nei confronti di quelli che considera, evidentemente, non avversari politici ma veri e propri nemici.
Autolegittimato a dare del ‘giovanottino’ a un consigliere comunale poi strapazzato come propalatore di minc…te, anziché chiedere scusa al diretto interessato Naso alza il tiro e passa al contrattacco querelando l’esponente politico che gli dà del ‘garzone di stalla’.