Ne parlano in tanti per dire che non ne possono parlare. Lui che potrebbe parlarne, raccomanda agli altri di non parlare della cosa. Il libro “privato” di Andrea Camilleri “Parla, ti ascolto” lascia intatto attorno a sé l’alone di mistero che lo ha circondato sin dal momento della sua pubblicazione, riservata solo ad una ristretta cerchia di amici. Il libricino è stato stampato a spese proprie presso Campi 1898 e ha una veste artigianale che lo rende uno speciale cadeau per chi lo possiede. In realtà, il regalo Camilleri ha voluto farselo da sé. Il libro infatti è stato recapitato a 1500 ‘camilleriani’ di provata fede a partire dal 6 settembre scorso, giorno del compleanno dell’autore di Montalbano. Assieme al libro un bigliettino con un invito ben preciso firmato da Camilleri: “Ho il piacere di farti avere questo libro che vorrei leggessero solo i miei amici”. Mai raccomandazione fu così rispettata. Nel mondo letterario e tra gli appassionati il passaparola ha impiegato un fiat affinché la bolla misteriosa si insufflasse. Come si diceva all’inizio, se ne parla per raccomandare di non parlarne con nessuno.
C’è una ragione? Ovviamente sì e per il momento la conosce solo Camilleri. Venuto a conoscenza della curiosità scatenata dal suo libro mutangheroscritto per pochi intimi, Camilleri ha fatto sapere che “il motivo è assai più complesso”. Sarà egli stesso, ha assicurato agli amici più curiosi e assillanti, a chiarire ogni cosa: “Presto svelerò il segreto”.
In riferimento all’invito fatto da egli stesso di non parlare di questo libro, il celebrato scrittore siciliano ha escluso ragioni legati al tema religioso. Ipotesi avanzata dall’unico giornalista “spudorato” che ha scritto del libro sul quotidiano Il Messaggero, Carlo Ottaviano.
Come spiega un amicissimo di Camilleri, destinatario del libro, quello apparso sul quotidiano romano è stato l’unico ‘scatto’ che ha superato il muro della riservatezza per il semplice fatto che il giornalista autore del pezzo non fa parte del “circolo” di Camilleri. “Noi, invece, rispettiamo l’invito al silenzio rivoltoci da Andrea” chiarisce il “camilleriano”.
A questo punto è necessario soffermarsi sulla trama del libro. Dimenticatevi Catarella e camurrievarie. “Parla, ti ascolto” racconta di una morbosa passione di un cardiologo romano, Barreca, per una bambina di 4 anni, di nome Elena. L’insano desiderio viene rivelato ad un giovane prete, Giacomo, il quale è tormentato dalla vicenda e dalle sue possibili conseguenze e corre a parlarne con il saggio ed esperiente padre Gioacchino.
C’entra l’argomento, assai scabroso, con l’invito a tacere “ordinato” da Camilleri in persona?
“Il motivo è assai complesso”, pronunciato dall’autore è al momento l’unica risposta che rimanda, però, ad un approfondimento. Aspettiamo di sapere, quindi. Parli, Camilleri. La ascoltiamo.