Nella “fase 2” gli italiani si sentono più vulnerabili ed esposti al contagio della “epidemia economica” di quanto non temano il contagio da Covid-19.
Infatti, circa 2 italiani su 3 (il 58% degli intervistati) si sentono “abbastanza o molto a rischio” per la situazione economica della propria famiglia, mentre solo 1 italiano su 3 si sente “abbastanza o molto a rischio” di contrarre il Coronavirus (un dato sostanzialmente stabile rispetto alla fase 1).
È quanto emerge dai primi risultati di una nuova fase di ricerca lanciata – nell’ambito del progetto Craft dell’Università Cattolica, campus di Cremona – dal team di ricercatori dell’EngageMinds Hub dell’Ateneo del Sacro Cuore sulle ricadute dell’emergenza sanitaria sulle percezioni e sulle preoccupazioni dei consumatori italiani. La ricerca di EngageMinds HUB e’ stata condotta su un campione di 2.000 italiani, rappresentativo della popolazione per sesso, età, appartenenza geografica e occupazione: i primi 1.000 casi dal 27 febbraio al 5 marzo (seconda settimana di pandemia in Italia); i secondi 1.000 casi dal 9 maggio-15 maggio 2020 (seconda settimana di fase 2 in Italia). I due campioni sono perfettamente sovrapponibili. La survey e’ stata realizzata con metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interview).
Alla domanda “Quanto si direbbe preoccupato per le ricadute economiche dell’emergenza Covid-19?”, in media gli italiani hanno risposto 8,5 su una scala che va da 1 a 10. La preoccupazione è legata alla situazione finanziaria dei cittadini e alle prospettive per il futuro: il 43% degli intervistati riporta che la propria situazione economica è peggiorata nell’ultimo anno (+22% rispetto alla fase 1) e il 37% pensa che le proprie finanze peggioreranno nel corso del prossimo anno (+17%).
A farsi strada, infine, è la preoccupazione di essere contagiati per via degli alimenti acquistati al supermercato, percepiti come un possibile veicolo di infezione (circa un intervistato su 4 si sente “potenzialmente a rischio” di contrarre il Covid-19 a causa di possibili contaminazioni dei prodotti alimentari consumati).