Tentare di ricostruire la vita di S. Giuseppe, non è un impresa facile. L’evangelista Marco non parla mai di Giuseppe, ma si limita a riportare quanto dicono i nazareni, allorché affermano che Gesù è il figlio di Maria, e che fa il carpentiere, dal greco téktôn che corrisponde al latino faber e indica un artigiano che lavora il legno e la pietra. È invece dai vangeli di Matteo e Luca che conosciamo il nome del padre putativo di Gesù e sposo di Maria. Giuseppe è il padre della “sacra famiglia”e nacque a Betlemme. All’età di circa trent’anni fu convocato dai sacerdoti al tempio per prendere moglie. Giunti al tempio i sacerdoti posero a ciascuno dei pretendenti un ramo e comunicarono loro che la Vergine Maria di Nazareth avrebbe sposato colui il cui ramo avesse sviluppato un germoglio. Solamente il ramo di Giuseppe fiorì e in tal modo fu riconosciuto come sposo destinato alla Santa Vergine. La narrazione cristiana riporta che nel momento in cui Maria si scoprì incinta, e che nel suo grembo custodiva il “figlio di Dio” secondo quanto svelato dall’angelo, Giuseppe, di fronte ad una maternità di cui non riusciva a giustificarne la causa, in fede, decise di farla fuggire segretamente per non condannarla in pubblico. Egli inizialmente combatte contro l’angoscia del sospetto ma una sera gli apparve un angelo in sogno che gli annunciò di non lasciarla andare perché il figlio generato in lei era frutto dello Spirito Santo. A causa di un censimento, che Cesare Augusto ordinò, partì insieme a Maria per raggiungere Betlemme e una volta arrivati la ragazza diede alla luce il bambino Gesù. La maggior parte delle tradizioni sostiene che Giuseppe sia morto tra le braccia di Gesù e Maria prima della crocifissione del figlio.
Alisea litrico, Martina Vicario e Ilaria Aricò 5cp.