“Si riparte. Dal 18 maggio anche le attività finora sospese potranno riprendere il loro corso sulla base di una puntuale programmazione regionale, sia pure in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli a tutela dei lavoratori e degli utenti che il Governo si è impegnato a varare nelle prossime ore”.
Lo ha dichiarato ieri sera il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine del confronto odierno con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza.
Le indicazioni prevedono che le Regioni potranno riaprire in autonomia a partire dal 18 ma che il governo potrà intervenire tempestivamente se, in base all’andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri della circolare della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del covid-19.
”Termina la fase necessaria di sospensione delle competenze regionali, si entra ora – prosegue Bonaccini – in una fase di ripartenza differenziata in base alle caratteristiche territoriali e ai dati epidemiologici di ogni singola zona con l’esercizio pieno dell’autonomia regionale. È quanto avevamo sollecitato, e apprezziamo lo sforzo e l’impegno del Presidente del Consiglio. Attendiamo ora le linee guida nazionali e i protocolli nel più breve tempo possibile. Per questi motivi abbiamo poi richiesto due cose”.
“La prima – spiega il Presidente della Conferenza delle Regioni – è che ci sia presto un Decreto che rappresenti un vero e proprio spartiacque che premi la collaborazione istituzionale, l’atteggiamento responsabile delle Regioni ed una visione dell’autonomia territoriale come opportunità per rispondere alle esigenze dei diversi contesti socio-economici.
Ma questi ultimi dovranno essere costituti da un nucleo di poche e chiare regole sulla base delle quali chi è in grado di aprire – naturalmente considerando il dato epidemiologico e nel rispetto delle regole di prevenzione – possa farlo il prima possibile. E sotto questo profilo abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal Governo”. “La seconda questione riguarda la delicata questione delle minori entrate. Ho proposto su questo tema al Governo un percorso possibile per trovare nel brevissimo periodo un accordo fra l’Esecutivo e le Regioni, considerando le caratteristiche sia delle Regioni a statuto ordinario che delle Regioni a statuto speciale. Mi sembra anche su tale questione – ha concluso Bonaccini – di aver colto sensibilità e attenzione da parte del Governo”.