Sei persone sono state arrestate stamane dalla Polizia di Stato di Messina, su ordine del Gip della città dello Stretto, per turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio e corruzione. I reati sarebbero stati commessi tra il 6 marzo 2014 ed il 5 novembre 2015. Le indagini si riferiscono ad una presunta turbativa d’asta relativa alla gara d’appalto del C.A.S. (Consorzio per le Autostrade Siciliane), pubblicata nel 2013, per l’affidamento dei lavori di costruzione del tronco dell’autostrada Siracusa – Gela. Gli inquirenti avrebbero riscontrato irregolarità nelle procedure.
Le persone destinatarie delle ordinanze sono Nicola Armonium, gestore di fatto della società di consulenza Pachira Partners s.r.l. per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere; Duccio Astaldi, già presidente del consiglio di gestione della società “Condotte D’acqua S.p.A.”, sottoposto agli arresti domiciliari; Antonio D’Andrea, già presidente di Cosige Scarl, a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari; Antonino Gazzara, già vice presidente del Cas per cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere; Stefano Polizzotto, avvocato, finito agli arresti domiciliari; Gaspare Sceusa, dirigente del CAS e RUP, pure agli arresti domiciliari. Il Gip ha disposto anche il sequestro per equivalente dei proventi illecitamente percepiti, per un importo di quasi 480 mila euro, nei confronti della società Pachira Partners e degli avvocati Stefano Polizzotto, Antonietta Sartorio e Antonino Gazzara. Nell’indagine figurano anche altri 5 indagati. La commissione di gara, composta da professionisti designati dal Ministero delle Infrastrutture, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe investito della fase valutativa delle offerte anomale una sotto-commissione composta da dirigenti e consulenti del Cas e presieduta dal dirigente del Consorzio e Rup del procedimento, Gaspare Sceusa. La sub-commissione avrebbe valutato positivamente le giustificazioni della Rti Condotte D’Acqua Spa (mandataria) e Cosedil Spa (mandante) che aveva ottenuto il maggior punteggio, e conseguentemente il Consiglio Direttivo del CAS avrebbe affidato l’appalto alla RTI con contratto stipulato il 17 luglio 2014 per un valore dichiarato di 289.560.523 euro.
LA CENSURA DEL TAR DI CATANIA
Tuttavia, durante la trattazione dei ricorsi giurisdizionali presentati dalle ditte classificatesi alle spalle della Condotte (Tecnis spa e Sics spa), il Tar di Catania censuroò la condotta della sub-commissione di gara, ritenendo che non avesse condotto i necessari approfondimenti su un aspetto tecnico fondamentale dell’offerta di Condotte, che avrebbe comportato, a fronte di una modifica strutturale di alcuni elementi dell’opera, una nuova approvazione del progetto da parte dei competenti organi di controllo (Genio Civile e Ministero delle Infrastrutture). Il Tar dispose, quindi, la trasmissione degli atti alla Procura di Messina che ha avviato le indagini. Dall’attività degli inquirenti sarebbe emerso che i rilievi in ordine a presunte anomalie nello svolgimento dei lavori della sub-commissione erano pienamente fondati e che l’esito della procedura di gara era stato determinato da condizionamenti esterni riconducibili ai vertice del CAS ed a consulenti dell’impresa Condotte, collegati ad ambienti politici ed amministrativi della regione siciliana.
AFFIDAMENTO VIETATO DALLA LEGGE
Un’analisi accurata dei subappalti proposti dalle imprese appaltatrici (frattanto consorziatesi nella Cosige scarl s.r.l.) e approvati dalla stazione appaltante, avrebbe rivelato la presenza di un singolare affidamento di servizi di consulenza legale e amministrativa, espressamente vietato dalla legge, ad una società di Milano, la Pachira Partners S.r.l., per l’importo di un milione 650.000 euro. La società era in realtà una scatola vuota, facente capo a Nicola Armonium quale a sua volta si avvaleva della collaborazione esterna dello studio dell’avvocato palermitano Stefano Polizzotto, il quale in passato aveva avuto incarichi presso la Regione e ricevuto consulenze da parte del CAS. Armonium aveva ricevuto, in realtà, un incarico fiduciario dal presidente di Condotte, Duccio Astaldi, poi formalizzato dal Presidente di Cosige dirigente della Condotte, Antonio D’Andrea. “Incredibilmente – scrivono gli inquirenti -questi incarichi, conferiti tramite subappalto, erano stati tutti comunicati alla stazione appaltante senza che nulla fosse eccepito”. Dalle intercettazioni sarebbe emerso che i consulenti, che sin dalle prime battute avevano seguito le varie fasi della gara, ancor prima di ricevere qualsiasi formale incarico, erano stati poi premiati con un contratto assai remunerativo, per seguire anche la fase successiva, con l’evidente funzione di assicurare “una morbida gestione dell’appalto”. Sarebbe anche emersa l’esistenza di un rapporto privilegiato tra Aromonium e il vice presidente del consorzio CAS pro tempore Antonino Gazzara, che si sarebbe prodigato a per appunto una gestione favorevole all’appaltatore, attraverso una serie di interventi: proroga di termini inderogabili di consegna di opere, riconoscimento all’impresa di riserve per importi di centinaia di milioni, abbattimento di penali, riconoscimento di premi ed altro ancora. Per contro, Gazzara avrebbe ricevuto incarichi professionali dalla società Pachira per circa 30.000 euro e la promessa di consulenze future.
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