Potrebbero essere prolungate fino al 3 maggio le misure di isolamento e restrizione previste dal Dpcm attualmente in vigore e in scadenza il 13 aprile.
E’ questa, secondo quanto si apprende, l’ipotesi emersa nel corso della videoconferenza tra Giuseppe Conte e le parti sociali. Il provvedimento dovrebbe poi contenere alcune deroghe per alcune attività sanitarie e agroalimentari e di librerie e cartolibrerie.
“Gli esperti hanno confermato che la curva dei contagi sta rallentando in Italia ma non possiamo passare da un lockdown a liberalizzare tutte le attivita’, deve essere un passaggio graduale”, se il trend verra’ confermato “potremmo iniziare ad allentare alcune misure gia’ dalla fine di questo mese””. Il premier Giuseppe Conte si sta muovendo secondo questa linea nella cosiddetta ‘fase due’ riguardo l’emergenza coronavirus. Ovvero sul periodo che servira’ per allentare le misure restrittive di contenimento al contagio.
Linea illustrata questa mattina alla Bbc, ribadita a ora di pranzo ai capi delegazione della maggioranza, adesso alle parti sociali e nel tardo pomeriggio ai governatori di regione. Il presidente del Consiglio ha aperto un confronto ampio. Il ‘refrain’ resta quello della prudenza. Del resto anche il comitato tecnico-scientifico ha consigliato al governo di evitare ‘il liberi tutti’. L’orientamento da giorni e’ quello di prolungare di due settimane le misure restrittive ma il presidente del Consiglio ancora non ha definito il Dpcm che dovrebbe essere varato entro il fine settimana. Anche nella riunione con i capi delegazione non sarebbe stata presa alcuna decisione sulle date.
Nel governo le posizioni non sono tutte concordanti: Italia viva spinge per una riapertura ad ampio raggio mentre esponenti dell’esecutivo come Speranza e Boccia frenano. “Il governo ha le idee chiare: dobbiamo mette in sicurezza la salute degli italiani: con la salute a rischio non c’e’ economia”, ha risposto quest’ultimo alla Confindustria che preme per mettere fine al lockdown. Il ministro per gli Affari regionali ha chiarito che la fase 2 consistera’ in “graduali aperture delle fabbriche e degli uffici nel rispetto di tutte le prescrizioni sanitarie per la sicurezza dei lavoratori”.
Dopo il 13 aprile potrebbero aprire alcune attivita’. Per esempio quelle legate al manifatturiero, alla meccanica, alla farmaceutica, alla filiera agroalimentare. Possibile che si alzeranno le saracinesche di alcuni esercizi commerciali (ad esempio cartolibrerie) ma la ‘lista’ completa verra’ stilata nelle prossime ore. Gli italiani in ogni caso dovranno aspettare maggio per uscire dall’isolamento. E anche per il dopo sara’ necessario rispettare alcune regole come il distanziamento sociale. Il governo invita a non abbassare la guardia. Soprattutto in vista delle festivita’ pasquali quando verranno intensificati i controlli sulle strade e sulle autostrade. Per evitare che qualcuno possa pensare a scampagnate o eventualmente a raggiungere case di proprieta’ al mare o in campagna.