(CORRIERE ETNEO) I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza del G.I.P. del Tribunale etneo che ha disposto misure cautelari coercitive nei confronti di otto persone, tra cui il sindaco di Acireale, un membro della giunta comunale e due dipendenti pubblici in servizio presso il Comune di Acireale. L’operazione – denominata “Sibilla” – , iniziatasi nel 2017 e condotta dalla Tenenza di Acireale sotto la direzione dell’ Autorità giudiziaria, ha portato alla luce 4 diversi episodi di corruzione e turbativa d’asta nella gestione della cosa pubblica.
Questi i nomi degli arrestati. Custodia cautelare in carcere per Barbagallo Giovanni, nato ad Acireale 05/06/1953; Barbagallo Roberto, nato ad Acireale 17/10/1975
Di Stefano Salvatore, nato a Catania 12/08/1953; Leonardi Salvatore, nato ad Acireale 08/07/1951; Sapienza Anna Maria, nata a Catania in data 04/05/1954. Agli arresti domiciliari sono finiti: Garilli Ferdinando Maria, nato a Catania 19/04/1972; La Spina Angelo, nato a Catania 03/10/1968; Urso Nicolò, nato ad Acireale 24/05/1958.
Un grave episodio di corruzione ha visto coinvolto il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, il quale, per favorire la campagna elettorale del suo referente politico, ha spinto due piccoli imprenditori acesi a promettergli il voto, con l’ausilio di un luogotenente della polizia locale, Nicolò Urso. Nel dettaglio, il sindaco ha disposto al Luogotenente di avviare controlli amministrativi nei confronti degli imprenditori al fine di indurli, per evitare la sanzione, ad avvicinarlo. Nella circostanza gli avrebbe chiesto il sostegno elettorale (” maggiuva ‘na cosa elettorale !…(trad.: mi serve una cosa elettorale ) dui gemellini….’ca cianu ‘u camiun posteggiato a via … ” (trad: i due gemellini che hanno il camion posteggiato alla via …. ); ci po iri pì ‘mpocu spagnarici …(trad: ci puoi andare per farli spaventare )… accussì mi venunu a ciccari ..( trad: così mi vengono a cercare). Sulla base di queste evidenze, riconducibili al reato di induzione alla corruzione ( 319 – quater C.P. ), il GIP ha ordinato la traduzione in carcere del sindaco, nonché gli arresti domiciliari per il funzionario di polizia compiacente.
CIMITERO DI ACIREALE: VERIFICHE MAI EFFETTUATE
Altro episodio contestato riguarda la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale di Acireale, opera pubblica affidata alla ATI (Associazione Temporanea di Imprese) San Sebastiano s.r.l., con se de a Ravenna. Durante la fase terminale dei lavori, il Responsabile della Protezione civile del Comune di Acireale, Salvatore Di Stefano , ha curato il collaudo dell’opera, attestando che l’intervento era stato eseguito a regola d’arte. Tuttavia, nella certificazione redatta dal citato dirigente, sono state indicate operazioni di verifica strutturale presso il cimitero in realtà mai effettuate: anzi, dalle indagini è emerso che i quattro verbali di sopralluogo sono tutti stati predisposti nel momento finale della stesura del collaudo dal referente in loco dell’impresa costruttrice, Salvatore Leonardi, con l’ausilio del consulente tecnico dell’impresa stessa, Angelo La Spina. E’ proprio Di Stefano che, sugli accordi con Leonardi, afferma : ” già ce l’ho tutto impostato…dobbiamo aggiungere almeno tre quattro verbali di sopralluogo… li sta preparando perché io non so le date… li sta preparando lui “. Per il collaudo, il funzionario pubblico ha fatturato alla società 6.600 € a titolo di “compenso professionale”, sebbene la legge preveda che al collaudatore sia corrisposta solo una indennità in busta paga, proprio 2 al fine di evitare inopportuni contatti con il privato. La somma ricevuta è stata dunque qualificata come “tangente” per la buona riuscita delle operazioni di verifica. Condividendo l’ipotesi formulata da questa Procura, il GIP ha ordinato la traduzione in carcere del citato Dirigente pubblico, Salvatore Di Stefano, e del referente dell’ATI, Salvatore Leonardi , nonché la misura degli arresti domiciliari per il consulente tecnico Angelo La Spina. Infine, le indagini hanno avuto ad oggetto alcuni incarichi professionali relativi alla progettazione di impianti sportivi affidati illecitamente dai Comuni di Acireale (CT) e Malvagna (ME) al consulente locale del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), Anna Maria Sapienza, e ad un ingegnere catanese, Ferdinando Garilli, sottoposti l’una a custodia cautelare in carcere , l’altro a gli arresti domiciliari, per l’ipotesi di reato di cui all’ art. 353 C.P. (Turbata libertà degli incanti).La Sapienza in seno al citato Comitato ricopre un ruolo istituzionale di referente per gli Enti locali della Sicilia Orientale che intendono richiedere erogazioni pubbliche a favore dello sport: in particolare, esprime un parere tecnico vincolante sulle proposte che le vengono presentate, per poi inoltrarle alla sede romana del Comitato ai fini dell’erogazione del finanziamento. Tra le proposte validate nel 2017 , rientrano anche quelle relative alla riqualificazione della pista di atletica presso il centro sportivo “Tupparello” di Acireale e del campo di calcio di Malvagna (ME). In entrambi i casi, la Sapienza , in cambio del parere favorevole, ha ottenuto, per il collega Ferdinando Garilli e per sé , l’incarico di redigere il progetto dei medesimi impianti sportivi , retribuito con un compenso rispettivamente di 5.000 € e di 14.300 € , e attribuito con una finta gara al massimo ribasso. Per dare, infatti, una parvenza di liceità agli affidamenti e risultare formalmente in regola con le prescrizioni dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), i dirigenti degli Uffici Tecnici dei Comuni di Acireale (Giovanni Barbagallo, sottoposto a custodia cautelare in carcere) e di Malvagna (indagato che verrà sottoposto a interrogatorio ai fini della valutazione sull’applicazione della misura dell’interdizione dal Pubblico Ufficio),di concerto con la Sapienza, hanno finto una ricerca di mercato, inviando richieste di offerta, oltre che al vincitore già prestabilito, ad altri due professionisti di fiducia, già istruiti “a tavolino” sulla percentuale di ribasso da indicare nelle risposte. Nella gestione degli affidamenti, la Sapienza ha invero agito da vero e proprio organo decisorio, come si evince dalle parole rivolte a Garilli: “Lo vuoi un incarico per un progetto esecutivo di una pista di atletica leggera? Cinquemila euro?” . Nel caso di Malvagna (ME) , per garantire al collega un compenso anche nell’ambito di quel progetto, ha ottenuto dal dirigente dell’Ufficio Tecnico la previsione di un ruolo ‘ad hoc’ da affidargli, quello di Assistente al RUP (Responsabile Unico del Procedimento) che, per legge, dovrebbe essere nominato solo in caso di carenza di organico della stazione appaltante; al dubbio se le somme siano o meno previste nei capitoli di spesa del progetto, ha poi insistito: “No, per l’assistenza al Rup no, però li possiamo trovare nelle somme a disposizione, duemila euro i truvamu “. Peraltro, i predetti (Sapienza e Garilli) hanno usato assoluta sufficienza nelle previsioni di spesa del denaro pubblico anche nella redazione successiva dei citati progetti, suscitando 3 la perplessità di chi, presso il CONI, era preposto a corrispondere il finanziamento: ” fai conto la membrana del rifacimento della pista non mi può costare tre volte quello che io pago da un’altra parte quindi io vi invito a rivedere questi prezzi”.
IL PROCURATORE ZUCCARO: “CORRUZIONE, REATO ODIOSO”
“Il reato di corruzione è un crimine odioso soprattutto in un momento storico politico in cui ci sono scarse risorse di cui tutti i cittadini si devono avvantaggiare e che vengono distolti”. Lo ha detto il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa che ha illustrato i particolari dell’operazione ‘Sibillla’ della Guardia di Finanza etnea, che ha portato all’arresto di otto persone, tra cui il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo. “Ancora più odioso – ha aggiunto Zuccaro- è quando l’utilità che si ricerca è quella di favorire la campagna elettorale di un candidato coartando la libera determinazione di un cittadino, dietro promessa di consentirgli di svolgere la propria attività in maniera illecita violando tutte le norme amministrative”. “E’ odioso – ha evidenziato il Procuratore- perché da una parte si conculca la libera espressione del voto, dall’altra si indice una grande sfiducia nel nostro sistema elettorale democratico perché le persone che non ricorrono a questi sistemi evidentemente sono perfettamente svantaggiate”. “Questo – ha concluso Zuccaro- non può che nuocere ad una democrazia che si deve fondare sulla fiducia del cittadini nei confronti delle persone che concorrono nella competizione politico elettorale”.
VICENSINDACO E GIUNTA PER CONTINUITA’ AMMINISTRATIVA
Il vicesindaco e la giunta di Acireale “garantiranno la continuità amministrativa” dell’ente. Lo afferma una nota dell’Ufficio Stampa del Comune in merito all’operazione ‘Sibilla’ che ha portato all’arresto di otto persone, tra cui il sindaco Roberto Barbagallo. “Il segretario generale dell’ente Mario Trombetta, appreso da notizie di stampa dell’operazione in corso da parte della magistratura – continua la nota – ha incontrato il vicesindaco Venerando Ardita al fine di garantire la continuità amministrativa dell’ente”.