I Carabinieri del Comando Tutela Lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, assieme ai militari del Comando Provinciale di Catania, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari – emessa dal locale ufficio GIP – nei confronti di 2 fratelli catanesi, di 49 e 40 anni, rispettivamente titolare e socio di una società agricola, ritenuti responsabili di sfruttamento del lavoro (art. 603 bis c.p.) e violenza privata (art. 610 c.p.) in danno dei propri dipendenti.
Le attività investigative, durate alcuni mesi e supportate anche da attività tecniche, hanno consentito di documentare che i due soggetti impiegavano 8 dipendenti (alcuni stranieri, di nazionalità rumena, marocchina e tunisina) privi di ulteriori mezzi di sostentamento, in condizioni di sfruttamento, corrispondendo loro reiteratamente retribuzione palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali e territoriali e comunque sproporzionata alla quantità e qualità di lavoro prestato (25 euro al giorno/2,50 euro all’ora, a fronte di quanto spettante ovvero 64 euro al giorno), costringendoli a svolgere turni di lavoro estenuanti, senza fruire di ferie, riposi settimanali ed indennità accessorie. Il lavoro svolto dai dipendenti violava anche la normativa in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro.
L’indagine nasce dalla denuncia di due cittadini rumeni, i quali, oltre ad essere sfruttati, erano costretti a vigilare sull’azienda, dimorando presso un rudimentale fabbricato, in precarie condizioni igienico sanitarie, venendo poi allontanati, con violenza e minaccia, per futili motivi. Sulle loro dichiarazioni si sono andati ad inserire gli accertamenti a riscontro da parte dei militari dell’Arma, che hanno permesso di acclarare una sistematicità del modus operandi dei fratelli, iniziato nell’aprile del 2015 ed attualizzato fino alla data odierna.
Ai due soggetti è stata altresì applicata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di impresa per un anno.